Cronaca locale

Battesimi, scarcerazioni, droga: perché a Milano ci sono fuochi d'artificio ogni notte

Botti, razzi, bombe carta: a Milano è un costante disturbo della quiete pubblica, specie nelle ore notturne. Ecco cosa c'è dietro i continui fuochi d'artificio

Battesimi, scarcerazioni, droga: perché a Milano ci sono fuochi d'artificio ogni notte

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Battesimi, scarcerazioni, droga: perché a Milano ci sono fuochi d'artificio ogni notte

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Non c'è pace per i cittadini di Milano, i quali, oltre ai già tanti problemi che affliggono la città, si trovano spesso alle prese con costanti disturbi alla quiete pubblica. Ciò, naturalmente, impedisce alle persone di riposare in modo corretto nelle ore notturne, provocando disagi di vario genere.

Fra i tanti disturbi ci sono i fuochi d'artificio, presenti quasi ogni notte. Possono cambiare i quartieri interessati dal fenomeno, ma resta il fatto che gli scoppi si verificano a cadenza regolare. Quale può essere la ragione di ciò?

Nessuna tregua

Stando a quanto lamentano i residenti, i botti sono continui e si presentano, puntuali, ogni giorno della settimana. Come se ciò non bastasse, i rumori non si interrompono una volta arrivata la mezzanotte, ma vanno avanti fino a orari improponibili. Fuochi d'artificio, bengala, petardi, razzi, bombe carta. È un continuo.

Le ipotesi sul perché di questo assedio continuo alla tranquillità dei cittadini sono tante. I residenti si sfogano sulle pagine social dei comitati di quartiere.

Le teorie sui fuochi d'artificio

C'è chi dice che i botti siano collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti, un po' sul modello della serie tv Gomorra, dove venivano sparati dei fuochi in aria all'arrivo di carichi di droga, a mo' di segnale. Questa ipotesi non è stata confermata, mentre pare chiaro come nel mondo della criminalità si ricorra a botti ed esplosioni per festeggiare la scarcerazione di un compagno.

Spesso e volentieri, però, i fuochi d'artificio vengono sparati in aria per celebrare compleanni, matrimoni, lauree, nascita di figli e altri eventi importanti. Sono i compleanni, in particolar modo, a richiedere maggiormente l'uso dei botti. A Sesto San Giovanni, secondo quanto riferito da Il Giorno, c'è stata addirittura una interrogazione in Consiglio comunale. La capogruppo della Lega Nicoletta Pini ha affermato che dietro ai fuochi che disturbano costantemente la quiete pubblica non c'è la criminalità organizzata. Si tratta piuttosto di feste, come matrimoni o battesimi.

Il problema dei giovani

Uno dei problemi principali è quello delle baby gang, che per emulare la criminalità organizzata sparano in aria i fuochi per festeggiare degli eventi importanti o segnare il loro territorio. Basti pensare ai botti esplosi di fronte al carcere di San Vittore quando il trapper Baby Gang è tornato libero.

I punti caldi sono la Darsena, il Duomo, piazza Mercanti, Ticinese, via Cesariano e via Paolo Sarpi. Altre zone costantemente interessate dal fenomeno sono Barona, Corvetto, Lorenteggio e Giambellino, Quarto Oggiaro e viale Monza. Non c'è giorno in cui non intervengano le forze dell'ordine. Oltre al rumore, anche i danni ad auto, vetrine e cassonetti della spazzatura. Lo scorso ottobre, a Rozzano, cinque minorenni sono stati fermati e multati dalla polizia locale. Ad aprile, nella zona di Pogliano Milanese, un giovane insieme al suo gruppo di amici ha fatto accendere 35 razzi su una panchina come dono alla propria fidanzata.

Contromisure impossibili

Tanta la rabbia dei cittadini nei confronti del Comune di Milano, che non ha neppure imposto il divieto durante lo scorso Capodanno. L'amministrazione, tuttavia, sostiene di non poter fare nulla in quanto in due occasioni il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso dei commercianti contro le ordinanze antibtti.

Premesso che non ci sono delle statistiche oggettive, molte volte è proprio la movida ad arrecare questo ennesimo disturbo alla quiete pubblica. A confermarlo sono anche le forze dell'ordine. "Parliamo di esplosioni che durano pochi secondi o al massimo mezzo minuto.

Quando arriviamo troviamo solo i resti di 'torte e fontane'", ha spiegato un investigatore al Corriere della Sera.

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