Cronaca locale

Staccata l'acqua a un condominio di Roma. Scoperto debito di oltre seimila euro

In un palazzo del quartiere Marconi della Capitale è stata staccata l'acqua ad insaputa dei condomini. Nessuno era a conoscenza del debito per bollette non pagate

Suddivisione di spese e costi tra inquilini e proprietari
Suddivisione di spese e costi tra inquilini e proprietari

Martedì mattina gli abitanti di una palazzina di largo Veratti, nel quartiere Marconi di Rom, hanno avuto un pessimo risveglio. Diverse famiglie si sono ritrovate senza acqua per potersi lavare, per farsi la doccia o far bollire la pasta. Nessuno aveva avvisato gli oltre trenta condomini. Nessuna nota inviata dall’amministratore di condominio, nessuna notifica da parte del comune capitolino. Soltanto qualche ora dopo uno dei condomini ha scoperto la causa di questa improvvisa interruzione dell’erogazione dell’acqua. Niente guasto - come inizialmente si pensava - e nemmeno un momentaneo intervento di manutenzione urgente, ma una morosità che supera i 6.000 euro.

La testimonianza di un condomino

La vicenda è stata denunciata al giornale on-line RomaToday da Maurizio, 67enne pensionato. L’uomo diversi anni fa ha riscattato l’appartamento dove oggi vive da un ente riconducibile in passato al Comune di Roma. "Qui siamo in 6 proprietari - racconta al quotidiano capitolino - e ci sono 4 inquilini. Vivo insieme alla mia compagna e a suo figlio disabile". Quella del 28 mattina è stata una bruttissima sorpresa: "Ho chiamato subito l'azienda che eroga l'acqua - continua - che ha spiegato il motivo del distacco: un debito di 6.500 euro. In pratica il condominio non ha pagato 4 rate, pari a 8 mensilità. Siamo tutti caduti dalle nuvole".

Alcuni pagamenti doveva farli il Comune

Nel palazzo la condotta di tutti i condomini sembra essere impeccabile: nessuno salta di un solo giorno la scadenza del pagamento delle bollette e tutti pagano regolarmente ogni tassa condominiale."Noi proprietari paghiamo regolarmente - continua Maurizio - e anche gli inquilini assicurano di essere regolari, alcuni mi hanno mostrato le ricevute dei bollettini pagati. Qui funziona così: noi paghiamo all'amministratore, mentre gli altri pagano al Comune che a sua volta versa all'amministratore, comportandosi da inquilino”.

Qualcosa è andato storto

Sembra che qualcosa nei pagamenti al Comune della Capitale sia andato storto. L’amministratore di condominio avrebbe più volte lamentato ai condomini di non aver ricevuto un euro dal Comune. Ogni mese gli abitanti del palazzo in via largo Veratti sono stati costretti a versare al Comune ben quarantasei euro per la caldaia e altri cento per le varie spese condominiale, per trovarsi poi privi di acqua.

Disabili rimasti senza acqua

In mezzo alle molte famiglie che ieri mattina si sono svegliate senz’acqua, ci sono anche delle persone con disabilità motorie e un uomo affetto da Alzheimer. "L'età media tra l'altro è alta - conclude il signor Maurizio - ben oltre i 50 anni a parte un gruppo di studenti universitari e una ragazza più giovane. Vogliamo vederci chiaro, questo amministratore non si sta comportando bene.

C'è la possibilità di riallacciare l'acqua se paghiamo subito il 50% del debito, ma questo non possiamo farlo noi da soli, se ne dovrebbe occupare lui".

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