Cronaca nera

Il doppio sorpasso, poi l'incidente mortale: così si sono schiantati i Borderline

A disposizione degli inquirenti i filmati registrati dai mezzi di Atac, che potrebbero finalmente fare chiarezza sulle dinamiche dell'incidente

Il doppio sorpasso, poi l'incidente mortale: così si sono schiantati i Borderline

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Giovedì scorso il terribile incidente tra Casal Palocco e Acilia che ha portato alla morte del piccolo Manuel Proietti, un bambino di soli 5 anni. La Lamborghini guidata da Matteo Di Pietro, uno dei Borderline, ha letteralmente travolto la Smart in cui il bimbo viaggiava insieme alla mamma e alla sorellina. A distanza di giorni si cerca ancora di far luce sulle dinamiche del drammatico accaduto.

Le immagini di Atac

Ci sono dei filmati che Atac, l'azienda di trasporto pubblico di Roma Capitale, ha messo a disposizione degli inquirenti. Immagini che due dei suoi mezzi avrebbero registrato nel momento dello schianto. Nello specifico, uno dei bus stava passando in via di Macchia Saponara, mentre l'altro si trovava proprio dietro alla Smart.

I nuovi autobus sono dotati di telecamere interne, e queste hanno fatto il loro lavoro, registrando quanto accadeva in quella strada. Si tratterebbe di nuove prove, nuovi elementi che potrebbero aiutare gli inquirenti a ricostruire le esatte dinamiche dell'incidente che ha portato alla morte di un bambino. Secondo gli investigatori incaricati di condurre le indagini, la Lamborghini guidata da Matteo Di Pietro avrebbe cercato di sorpassare una Mercedes nera e un bus, e proprio durante la manovra avventata avrebbe colpito la Smart su cui il piccolo Manuel viaggiava con la famiglia. Le immagini fornite da Atac potrebbero dare delle risposte in tal senso.

Purtroppo non c'è molto altro materiale a disposizione. Le videocamere di sorveglianza installate nell'area interessata si trovavano troppo lontano per aver ripreso qualcosa, mentre la telecamera presente sulla Lamborghini, quella usata da TheBorderline per registrare i loro video challenge, non ha fornito alcun filmato. L'auto di lusso non è neppure dotata di una scatola nera. Ecco perché il materiale fornito da Atac è così importante. Potrebbe essere l'unica testimonianza visiva a disposizione degli investigatori.

Ascoltati i testimoni

In questi giorni sono state tante le persone ascoltate dagli inquirenti. Ogni testimonianza è importante. Ascoltata anche la donna che si trovava a bordo della Mercedes nera che i ragazzi hanno cercato di superare. "Non ho visto molto, avevo la visuale ostruita. Ricordo solo il bambino dopo l'incidente", ha dichiarato, come riportato da Repubblica.

Comprensibile la confusione della mamma di Manuel, ad oggi sotto choc per il dramma che sta vivendo. La donna, seguita da una psicologa, ha difficoltà a ricordare l'incubo vissuto. Gli investigatori stanno cercando risposte anche da lei, ma questa ricorda solo gli istanti successivi all'impatto fatale, tutto il resto è confuso.

"Quel suv andava almeno a 100 chilometri all'ora", riferiscono alcuni testimoni, mentre lo zio di Matteo Di Pietro, che difende il ragazzo in qualità di suo avvocato, avanza l'ipotesi che sia stata la madre di Manuel ad aver invaso la carreggiata senza dare precedenza alla Lamborghini guidata dal nipote.

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