Cronaca locale

Un gioiello rovinato da 20 anni d'incuria, Nordio promette: "Direttore a breve"

Don Rigoldi e l'allarme nel 2018: "Situazione al limite"

Un gioiello rovinato da 20 anni d'incuria, Nordio promette: "Direttore a breve"

La profezia l'aveva lanciata a suo tempo don Gino Rigoldi, lo storico cappellano dell'istituto. C'era stata una rivolta, correva il 2018, e il sacerdote aveva ammonito le autorità: "La situazione al Beccaria è al limite e nessuno fa niente. Non so se bisogna aspettare che ci scappi il morto perché il ministero si muova".

Adesso il ministero batte un colpo, anzi scende in campo proprio il ministro che finalmente dà l'annuncio che tutti aspettavano da troppo tempo.
"Nei prossimi mesi - spiega il Guardasigilli Carlo Nordio - anche il Beccaria avrà un direttore a tempo pieno". Sì, perché quelli che si sono alternati negli ultimi vent' anni erano a mezzo servizio, costretti a sdoppiarsi fra incarichi diversi. E dunque concentrati sul carcere minorile che un tempo era un vanto della città, il classico carcere modello, solo un paio di giorni alla settimana.

Ora, la fuga di massa nel giorno di Natale costringe le autorità a voltare pagina. "Dopo 25 anni dall'ultimo concorso riprende Nordio - stanno terminando la formazione i 57 nuovi direttori di carceri entrati a settembre. Ed è stato creato anche un ruolo specifico per i dirigenti penitenziari della giustizia minorile". Ci vorranno ancora alcuni mesi, ma il declino, che pareva inarrestabile, potrebbe essere fermato. Ora che si sono accesi riflettori, tutti premono sul pedale dell'acceleratore: Nordio sottolinea che sono ripresi i lavori di ristrutturazione, in corso da quindici anni. E presto, si spera entro primavera, quelle opere verranno concluse: spariranno le transenne, ormai parte del paesaggio, e con loro quell'impressione di precarietà e instabilità.

Qualcuno ipotizza che siano state proprio le transenne e i cavalletti ad agevolare l'evasione, anche se al momento mancano riscontri. E però dopo anni se non di abbandono di trascuratezza e fatica, acuita dall'emergenza Covid, adesso si può immaginare un futuro meno affannoso. I problemi ci sono ma non sono poi insormontabili, come in altre realtà: il numero dei detenuti è spesso oltre il limite previsto, ma stiamo parlando di trenta-quaranta ragazzi e di uno sforamento di qualche unità, non delle cifre drammatiche delle carceri "normali". A breve - fa sapere Nordio - il circuito dei penitenziari minorili avrà una nuova sede: Rovigo.

E per questo avrà ricadute positive sulle altre prigioni che dividono i giovanissimi in manette.

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