Cronaca locale

"Giorgia, occhio al cranio". Le minacce choc degli anarchici alla Meloni

Migliaia di persone hanno sfilato a Bologna contro il "decreto anti-rave", tra i quali alcuni gruppi anarchici che hanno vandalizzato la città anche con frasi minacciose nei confronti del presidente del consiglio Giorgia Meloni

Una delle frasi anarchiche contro il presidente Giorgia Meloni
Una delle frasi anarchiche contro il presidente Giorgia Meloni

Cori, minacce e frasi contro il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. A fare da cornice è una città paralizzata e ostaggio di migliaia persone che hanno preso d'assalto il centro storico, non senza vandalizzarlo. Ma se anche il sindaco di una roccaforte storica della sinistra ha preso in maniera netta e univoca le distanze da quel che è accaduto, vuol dire che forse anche nella "rossa" Bologna qualcosa sta davvero cambiando. Di certo c'è che il capoluogo dell'Emilia-Romagna porta ancora i segni della "Street rave parade", ovvero la protesta contro il cosiddetto "decreto anti-rave" approvato in Senato. Rimostranze alle quali hanno preso parte anche gruppi anarchici. "Giorgia attenta al cranio", una delle scritte minacciose e vergognose apparse sulla vetrata di una fermata del bus. La frase è stata pubblicata sul profilo pubblico di Facebook del sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore. Nella stessa foto peraltro, accanto alla scritta in questione si nota un manifesto recante il volto di Meloni con la didascalia "Si lavora, si produce, per la tekno e per il duce". Un'altra opera di probabile matrice anarchica, a quanto sembra. Senza contare quelle che inneggiavano alla liberazione dell'anarchico Alfredo Cospito ed altre ancora contro le forze dell'ordine: "Fuoco alle galere!", "Tutt* liber*", "Revolution" e " Alfredo libero" si leggeva in alcune vie cittadine.

Una rimostranza che si ripercuoterà sulle tasche dei contribuenti bolognesi, considerando i danni arrecati da quello che si è trasformato in un vero e proprio raid vandalico. Ma che ha già scatenato la reazione del centrodestra, alla luce di quelle che hanno tutta l'aria di essere vere e proprie intimidazioni nei confronti del governo. Durissima la presa di posizione del viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami. Che ha denunciato: "Il clima di odio alimentato dalla sinistra produce tutto ciò. A Bologna c’è una sistemica connivenza tra amministrazione e frange violente. La prima condanna a parole, ma poi si tiene in maggioranza le emanazioni di quei mondi. Ora basta. Le istituzioni che dovrebbero presidiare la legalità devono prendere provvedimenti. È incredibile che vada detto. Solidarietà a Giorgia Meloni e ferma condanna che attendiamo da tutti, non solo a parole". Ferma anche la condanna di Tommaso Foti, presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera. "Ancora minacce contro il presidente del consiglio Meloni. A Bologna campeggiano scritte minatorie contro il premier. Ribadiamo un concetto, se non fosse ancora chiaro: non tollereremo ancora questa spirale d'odio - le sue parole, all'Ansa - chiediamo alle opposizioni di prendere una posizione netta e di denunciare insieme a noi queste barbarie. Questa non è democrazia, è imbecillità"

La presa di distanza del sindaco

Persino l'amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Matteo Lepore ha condannato quel che è avvenuto, chiedendo punizioni esemplari per gli autori degli atti vandalici. "Bologna è stata attraversata da un rave con quasi diecimila persone, in piena città. Muri imbrattati, traffico in difficoltà e gravi disagi. Il Comune e tutte le società di servizi sono all’opera per ripulire, scritte sui muri compresi. Di tutti questi danni abbiamo raccolto immagini e documentazione. Seguirà puntuale denuncia verso chi ha organizzato e sia stato individuato a compiere atti contro la città. Ultimamente assistiamo ad atti di violenza ripetuta, perpetrati da soggetti e gruppi ormai ben chiari e identificati - il suo pensiero, espresso in un post su Facebook - costoro in ogni occasione violano norme, imbrattano muri, insultano la comunità. Si sono infilati nel lungo corteo e hanno scatenato la loro idiozia. La misura è colma e mi aspetto che le autorità agiscano per quanto di loro competenza. Oltre non si può aspettare, come sindaco chiedo quindi atti conseguenti e soluzioni. Bologna non merita tutto questo. Aspettiamo risposte e anche che qualcuno paghi i danni. È assurdo tutto questo. Un rave in piena città contro il famoso “decreto anti-rave” e non è accaduto solo a Bologna. Il governo Meloni pensi seriamente alle conseguenze delle proprie scelte e agisca affinché tutto questo non si scarichi sulle nostre città e i cittadini. Colgo l’occasione per ringraziare prefettura, questura, tutte le forze dell’ordine, la polizia locale è tutto il personale coinvolto nella gestione della giornata di ieri, nonché delle giornate che occorrano per ripulire".

La reazione di Giorgia Meloni

Anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha commentato l'accaduto, su Twitter: "Questo governo rivendica le proprie scelte e non si lascerà intimidire da chi vorrebbe un'Italia sottomessa all'illegalità".

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