Cronaca locale

Il giorno, le parole, l'app: il raggiro al bancomat. "Così ho perso 5mila euro"

La pensionata Marina Raffanini ha raccontato la sua storia. Raggirata mentre stava prelevando 100 euro a una filiale Bnl

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Il giorno, le parole, l'app: il raggiro al bancomat. "Così ho perso 5mila euro"

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Si torna purtroppo a parlare di truffa, e in questo caso si tratta di un raggiro nei confronti di una signora anziana che stava semplicemente effettuando un prelievo al bancomat. La donna ha perso quasi 11mila euro in tre giorni.

La storia choc

A raccontare la sua vicenda sulle pagine del Corriere della sera è la 79enne Marina Raffanini. La sera dello scorso 2 marzo la pensionata si era recata presso una filiale Bnl a Roma Trastevere, in via Natale del Grande, per prelevare 100 euro quando è finita nel mirino di un mavivente. "Lo so, e un po' mi vergogno. Sono stata vittima di un blackout, di una confusione mentale incredibile, al limite della dabbenaggine. Quel furfante ha approfittato della mia fragilità, ma mai avrei pensato di pagare un prezzo tanto salato! In tre giorni mi sono spariti quasi 11 mila euro dal conto e ora la mia prima preoccupazione è: come pago l'affitto, il riscaldamento, la spesa al supermarket?", è lo sfogo della signora.

Il criminale ha scelto un giorno preciso per mettere a segno il suo piano, decidendo di entrare in azione di sabato sera, quando le banche sono chiuse e riapriranno solo lunedì mattina. Il soggetto, descritto come un giovane uomo sui 35-40 anni, con buona conoscenza dell'italiano ma quasi certamente originario dell'Est Europa, si è così offerto di aiutare la 79enne. La donna, affetta fra l'altro da problemi di salute, ha riposto la sua fiducia in lui, peccando purtroppo di inegnuità. Dal momento che il bancomat aveva dei rallentamenti, si è lasciata aiutare dal personaggio, che le si era presentato come un impiegato della banca. Un errore risultato fatale.

L'inganno in tre fasi

Per prima cosa, l'uomo ha spiegato alla signora Raffanini che il bancomat aveva trattenuto la carta (cosa non vera), mettendola in allarme. Si è fatto poi dire il codice Pin (informazione che dovrebbe restare tassativamente riservata) per effettuare altri fantomatici tentativi. Come se ciò non bastasse, ormai già in possesso della carta e del codice Pin, il criminale è addirittura riuscito a impossessarsi del cellulare della donna e a entrare nella App della banca, ottenendo l'autorizzazione a un extra prelievo che si può attivare solo digitando un apposito codice di sicurezza inviato tramite Sms. Insomma, con tre semplici mosse il malvivente ha avuto facilmente accesso ai risparmi della vittima.

Le indagini

Il danno è stato ingente. Già con la prima operazione, avvenuta la stessa sera di sabato 2 marzo, il criminale è riusciuto a sottrarre alla 79enne i primi 4.992 euro. La razzia, però, non si è fermata qui. Come è stato possibile evincere dall'esame dell'estratto conto, in soli tre giorni alla donna sono stati sottratti quasi 11mila euro. "Il limite per ritiri di danaro straordinari è pari a 4.990 euro, al quale aggiungerne 2 di spese. Tutto torna. Il delinquente conosce perfettamente la procedura. Si è preso tutto quel che poteva", ha spiegato un funzionario al Corriere. Altri due prelievi sono stati effettuati domenica 3 marzo e lunedì 4 marzo. "Ogni correntista, se non fornisce indicazioni in senso diverso, ponendo un tetto giornaliero e mensile alle sue operazioni, di default ha a disposizione 2.000 euro al giorno ritirabili in due tranche, e per queste basta il codice Pin. Sono stati previsti due prelievi proprio per ragioni di sicurezza, perché ad ognuno parte un Sms che allerta il cliente, anche in vista di una segnalazione all'antiriciclaggio. Ma evidentemente non è bastato...", ha aggiunto il professionista. La signora, purtroppo, non ha visionato i messaggi che avrebbero dovuto metterla in allarme.

La denuncia presso le forze dell'ordine è stata presentata il 4 marzo. Adesso a occuparsi del caso sono gli agenti del commissariato di Trastevere, che stanno cercando di rintracciare il responsabile. "Mi assumo le colpe della mia sbadataggine ma ricordiamoci che quando sono nata si usava il calamaio! Non è giusto ritrovarsi in disgrazia, disperati, senza poter curarsi o mangiare, per qualcosa di prevedibile come le truffe a noi persone fragili, realizzate tramite gli aggeggi della tecnica e dell'informatica", protesta la 79enne. "Chiedo alle associazioni dei consumatori di impegnarsi per una maggiore tutela degli anziani nei loro rapporti con le banche, tutto qua.

La mia speranza non è solo di essere in qualche modo rimborsata, ma anche che un tale incubo non capiti ad altri", conclude.

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