Cronaca locale

Il ritorno da scuola poi le molestie: l'orrore dello straniero sulla studentessa

La ragazza ha denunciato ciò che le era accaduto mentre tornava a casa dalle lezioni in una scuola del Faentino

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L'incubo per lei si sarebbe materializzato mentre si trovava a bordo dell'autobus che la stava riportando verso casa dopo le lezioni in istituto scolastico del comprensorio faentino: la denuncia degli abusi sessuali subiti dalla giovane vittima è costata l'arresto al presunto responsabile, un nordafricano di 25 anni.

Il fermo è avvenuto durante la mattinata dello scorso sabato 14 ottobre, quando una pattuglia di carabinieri del Comando locale, dando esecuzione alle disposizioni del pubblico ministero Francesca Bigané Pedretti, ha prelevato il 25enne nella struttura del Faentino in cui è ospitato e lo ha dichiarato in stato di arresto. Il nordafricano, i cui interessi sono tutelati dal legale Francesco Papiani, è detenuto in carcere e si trova in attesa di essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari.

Al momento non sono stati resi disponibili dettagli utili a comprendere cosa abbia spinto gli inquirenti ad agire in questa direzione e ad incriminare il nordafricano. Secondo le notizie filtrate fino ad ora, l'episodio incriminato si sarebbe verificato nella tarda mattinata di mercoledì 27 settembre: la giovane studentessa si trovava a bordo dell'autobus di linea che la avrebbe riportata verso casa dopo la conclusione delle lezioni a scuola, quando sarebbe stata approcciata dal presunto responsabile e costretta a subire atti sessuali.

Il nordafricano si sarebbe seduto al suo fianco durante il tragitto e lì avrebbe iniziato a molestarla in modo sempre più insistente: dai baci fino ad arrivare ai palpeggiamenti, il 25enne nordafricano si sarebbe fatto via via più insistente e intraprendente. Una volta avviate le indagini, dopo aver raccolto la testimonianza della giovane studentessa, i carabinieri si sono recati presso la struttura in cui il presunto responsabile alloggia per effettuare una perquisizione e ricercare degli elementi utili a corroborare il racconto della presunta vittima.

Ciò si è verificato nella serata dello scorso mercoledì 11 ottobre. Gli uomini dell'Arma hanno sequestrato il telefono cellulare del giovane nordafricano, forse alla ricerca di elementi, come foto o video, in grado di dare una conferma di quanto accaduto. Sottoposti a sequestro anche degli abiti di proprietà del giovane, in questo caso presumibilmente per delle affinità con quelli descritti dalla giovane studentessa al momento della denuncia.

Se l'accusa fosse confermata, quindi la costrizione a compiere o subire atti sessuali con violenza, minaccia o abuso di autorità, il 25enne sarebbe ritenuto responsabile della violazione dell'articolo 609bis del codice penale e rischierebbe una pena da 6 a 12 anni di carcere.

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