Cronaca locale

I migranti scappano dai controlli. Ora è rischio tubercolosi

A seguito del caso di tubercolosi accertato nei giorni scorsi, numerosi migranti ospiti della comunità di don Massimo Biancalani si sarebbero allontanati per non sottoporsi allo screening sanitario di Asl. E il comitato dei residenti si è appellato alle istituzioni, chiedendo di portare al più presto a termine le annunciate operazioni di sgombero

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"Esprimiamo seria preoccupazione per le ultime notizie giunte a seguito dell’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco di Pistoia. La presunta presenza di soggetti malati di tubercolosi, ormai di pubblico dominio, è fatto gravissimo e da affrontare con assoluta urgenza". Questa la posizione del Comitato dei residenti per Vicofaro, che non ha nascosto i propri timori per quanto avvenuto nei giorni scorsi nella ben nota frazione del Comune di Pistoia. E i membri del comitato hanno quindi sollecitato le operazioni di sgombero dei locali della parrocchia di don Massimo Biancalani, previste dall'ordinanza firmata dal sindaco di centrodestra alcuni giorni fa (dopo il sopralluogo dei tecnici di Asl). Un'operazione rimasta però in stand-by a seguito del ricovero nel reparto malattie infettive dell'ospedale San Jacopo di un migrante ospite della struttura, che ha indotto Ausl Toscana Centro ad attuare uno "screening sanitario" ancora in corso.

Secondo gli abitanti della zona però, alle problematiche già note stanno aggiungendosi nuove criticità: negli spazi della chiesa di Santa Maria Maggiore si trovavano oltre 150 migranti, ma nelle scorse ore il numero sarebbe drasticamente calato perché molti di loro si sarebbero allontanati dalla comunità di don Biancalani per sottrarsi ai controlli sanitari. "Molti residenti di Vicofaro sono ad esempio stati testimoni oculari della vera e propria fuga di un migrante che era stato fatto salire su un’ambulanza, per andare ad eseguire controlli medici con tutta probabilità relativi alla tubercolosi - si legge nella nota diramata dal comitato- con queste premesse, sarà pressoché impossibile far sì che tutti gli occupanti possano effettivamente sottoporsi ai test sanitari prescritti. E il rischio di contagio non potrà far altro che moltiplicarsi". Su queste basi, il monitoraggio sanitario rischierebbe a loro avviso di rivelarsi inefficace per circoscrivere un eventuale focolaio di tubercolosi. E per quanto concerne lo sgombero, il Comitato dei residenti non sembra avere dubbi: l'esperienza di accoglienza del "prete dei migranti" deve concludersi al più presto.

"Riteniamo assolutamente irrazionale, oltre che contrario a quanto ordinato dalle istituzioni locali, continuare a sentir parlare di mantenere i migranti all’interno della chiesa - prosegue il comunicato - l’ordinanza di sgombero non solo dovrà essere attuata e rispettata quanto prima, ma si dovrà necessariamente procedere a sanificazione e disinfestazione della parrocchia e della canonica. In caso contrario, Vicofaro non sarà più un problema dei soli residenti: lo diventerà anche per i migranti positivi alla malattia, i quali non potranno essere correttamente e prontamente curati come meritano. E per il resto della cittadinanza, con enormi rischi per la salute". Le prossime ore saranno insomma decisive. E nell'attesa che Asl comunichi gli esiti definitivi dello screening (i primi risultati erano stati comunicati qualche giorno fa, ndr) i residenti hanno chiesto un ulteriore sforzo ai soggetti istituzionali coinvolti.

"Il Comitato per Vicofaro invita formalmente tutte le istituzioni incontratesi durante la scorsa riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a chiarire pubblicamente come intendono scongiurare eventuali nuovi casi di tubercolosi - la conclusione del comitato - e come intendono prevenire rischi di contagio di questa terribile malattia infettiva".

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