Cronaca locale

L'ombra del golpe su Monfalcone: così vogliono far fuori il sindaco leghista

Il sindaco di Monfalcone, nell'ambito della disfida con la comunità musulmana locale, ha diffidato il presidente onorario del Centro Culturale islamico e un avvocato

L'ombra del golpe su Monfalcone: così vogliono far fuori il sindaco leghista

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Dalla scorsa estate, da quando il sindaco Anna Maria Cisint ha cercato di riportare ordine e decoro a Monfalcone, regolamentando il dilagare degli usi e dei costumi (soprattutto questi) della comunità musulmana locale, la città friulana è stata messa nel mirino dagli oppositori. Ideologicamente schierati contro la giunta comunale, gli esponenti della sinistra non guardano il bene della comunità locale, insofferente a un predominio quasi totale dei musulmani, e ora il sindaco Cisint denuncia "un’inaccettabile azione di intimidazione tesa a un vero e proprio sovvertimento dell’ordinamento legale, una sorta di tentativo di golpe, che ha come obiettivo il sindaco e l’amministrazione comunale".

Le modalità cambiano ma il risultato sembra essere sempre quella, cambiare l'ordine costituto con uno imposto dall'alto. Gli strumenti moderni per la destituzione, d'altronde, sono ben noti: non servono più armi e militari, esiste la delegittimazione mediante la diffusione di informazioni false e non verificate, che si diffondo sul web e spesso raggiungono il risultato desiderato. Questo è quello che, secondo il sindaco Cisint, starebbe accadendo alla sua amministrazione, "attraverso il rifiuto di riconoscere la legittimità e l’obbligatorietà degli atti assunti dal Comune, con campagne mediatiche basate su circostanze non corrispondenti al vero, destituite di qualsivoglia fondamento giuridico, con pressioni e intimidazioni".

Il tutto, prosegue il sindaco, con un obiettivo: "Far prevale la prepotenza della comunità islamica più radicale". Ma a queste condizioni il sindaco non ci sta e contrattacca: "Si è reso necessario l’invio di una nuova ordinanza e due diffide rivolte al presidente onorario del Centro Culturale Islamico Darus Salaam, Bou Konate, che è diventato il leader della protesta islamica, e all’avvocato Vincenzo Latorraca, che rappresenta gli interessi del centro". Due azioni che il sindaco, in nome dell'amministrazione comunale, si è detto obbligato ad assumere nel clima di forte tensione che sta caratterizzando la vita comunitaria e sociale di Monfalcone.

"Continua, dunque, la sfida che la componente islamica - appoggiata esplicitamente dalla Sinistra - sta portando avanti per imporre anche contro le norme di legge e provvedimenti comunali definitivi ed esecutivi la propria volontà di prevalere e predominare", conclude Cisint.

Il sindaco, infine, sottolinea come queste pratiche riguardino anche "e la sopraffazione e la sottomissione verso le bambine e le donne, su cui non intendo in alcun modo cedere".

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