Cronaca locale

Malori improvvisi e ricoveri in ospedale, paura tra il personale del 118: l'ipotesi choc di avvelenamento

Dopo aver dato avvio a un'indagine interna, la Ausl di Bologna ha inoltrato una segnalazione alla procura della Repubblica

Malori improvvisi e ricoveri in ospedale, paura tra il personale del 118: l'ipotesi choc di avvelenamento

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Malori improvvisi e ricoveri in ospedale, paura tra il personale del 118: l'ipotesi choc di avvelenamento

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Una misteriosa ondata di malori improvvisi si è abbattuta sul personale della centrale operativa del 118 Emilia Est dell'Ospedale Maggiore di Bologna: troppo numerosi gli episodi per poter parlare di casi isolati, e ora anche la procura della Repubblica felsinea si prepara a indagare.

Tra nausee, sincopi, svenimenti o torpori associati a dolori insopportabili a pancia e stomaco, sono stati tanti i dipendenti a cadere vittime di questa inspiegabile "epidemia" che ha falcidiato la centrale operativa: per alcuni di essi si è reso necessario il ricovero in ospedale, e in due casi i pazienti hanno dovuto addirittura essere sottoposti a manovre invasive per potersi ristabilire.

Chiaro che a seguito di una situazione del genere la Ausl di Bologna abbia dato avvio a un'indagine interna, chiedendo successivamente anche l'intervento della procura della Repubblica felsinea. Le ipotesi al momento sono quelle di epidemia o intossicazione, anche se non si esclude che alla base dei malori possa esserci la regia di qualcuno: in questo caso, piuttosto inquietante, si parlerebbe di avvelenamento.

Tutto ha avuto inizio qualche settimana fa, quando un operatore del 118 ha manifestato i primi sintomi di un oscuro malore: stesso discorso, pochi giorni dopo, per due elicotteristi della medesima centrale operativa, uno dei quali finisce al pronto soccorso. Il sospetto che qualcosa non vada nasce subito, dato che si parla di sintomi simili in colleghi che operano peraltro in un reparto non a contatto diretto con il pubblico. Il dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl corre ai ripari, effettuando una serie di verifiche ambientali, sottoponendo a controlli anche l'acqua, l'aria condizionata e il caffè delle macchinette. Vengono addirittura eliminate, per precauzione, una fontanella per l’acqua e i macchinari per la distribuzione di snack e bevande fredde e calde. Non viene, tuttavia, rilevato alcun agente patogeno, e poco dopo riesplodono i casi, con le stesse identiche sintomatologie.

Non trovando alcuna evidenza, e vedendo sempre più dipendenti cadere vittime di suddetti malori, la Ausl decide di chiedere l'intervento della procura della Repubblica di Bologna, che presumibilmente aprirà un fascicolo contro ignoti. Dato che si tratta di un ambiente di lavoro piuttosto chiuso, oltre che accessibile esclusivamente col badge, il sospetto è che, escluse le cause di contaminazione da agenti patogeni, possa esserci la mano di qualcuno.

"Non mi sento di dire che si tratti di avvelenamento, però abbiamo fatto esposto perché i dati ambientali erano tutti corretti e negativi", ha dichiarato il direttore generale dell'Ausl, Paolo Bordon.

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