Cronaca locale

Napoli, si ripete miracolo di San Gennaro

Il miracolo di San Gennaro è considerato come segno di buon auspicio per Napoli. Ma la comunità scientifica è scettica

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Napoli gioisce. E questa volta non per lo scudetto ma per un evento religioso tanto atteso. Alle 10.01 si è ripetuto il miracolo di San Gennaro. L’arcivescovo Don Mimmo Battaglia, dall'altare della Cattedrale, ha ruotato e oscillato l'ampolla.

L'annuncio, così come prevede la tradizione, è stato accompagnato dallo sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro e dall'applauso dei tantissimi fedeli accorsi nel Duomo. C’è chi, preso dall’entusiasmo, durante il percorso dell’ampolla nella navata centrale, ha gridato: "Viva San Gennaro". Tutti i posti a sedere erano occupati. C’è chi è giunto all’esterno del luogo sacro alle prime luci dell’alba al fine di poter assistere alla celebrazione.

Presenti anche numerosi esponenti delle istituzioni tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore della Campania Vincenzo De Luca e l’ex primo cittadino del capoluogo campano Luigi de Magistris. Nel Duomo c’erano anche il cardinale Crescenzio Sepe, ex arcivescovo di Napoli, al quale è succeduto don Mimmo Battaglia, ed Emanuele Filiberto di Savoia, proprietario dell'Associazione Calcio Savoia 1908, del Real Agro Aversa e del Portici.

"Che sia davvero festa, festa nel cuore, una festa che chiede il desiderio della pace nella nostra vita, in questa città, nella nostra terra". Queste le parole pronunciate dall'arcivescovo di Napoli subito dopo l'annuncio dell'avvenuta liquefazione del sangue di San Gennaro.

Nel corso dell’omelia, monsignor Battaglia ha evidenziato che "questo sangue non è un oracolo da consultare e ancor meno un oroscopo cittadino la cui funzione è quella di predire sventure o fortune per la città. No, la reliquia che veneriamo è semplicemente un segnale stradale, un indice puntato che rimanda alla necessità, all'urgenza, all'esigenza di seguire in modo radicale il Vangelo di Cristo, lasciandosi attrarre senza riserve dalla sua bellezza liberatrice, ascoltando con cuore e mente aperta la sua Parola di vita e di speranza".

"È un momento importante, molto bello, sentito e partecipato da tutta la città. San Gennaro è un grande simbolo della città che va al di là della fede religiosa in cui tutti si riconoscono. È un momento importante, non solo di raccoglimento ma di rinnovato impegno della città verso il futuro", ha affermato Manfredi appena arrivando in Duomo. Ai cronisti che chiedevano cosa chiederebbe al Santo Patrono, il primo cittadino ha risposto: "Deve dare forza ai napoletani affinché credano nelle loro capacità, nelle loro qualità ed amare sempre di più la propria città. Viva San Gennaro".

Il miracolo

Per i napoletani il verificarsi del miracolo è considerato come segno di buon auspicio per la città. Lo scioglimento del sangue avviene tre volte nel corso dell’anno. Il primo appuntamento è fissato il 19 settembre, giorno del Santo patrono. Il miracolo coincide con un evento che capita nel comune di Pozzuoli. La pietra che, secondo la tradizione è quella sulla quale il martire è stato decapitato, si arrossa. Gli altri due miracoli avvengono il sabato che precede la prima domenica di maggio e il 16 dicembre.

Lo scetticismo

C’è anche chi non crede al miracolo e cerca nella scienza la spiegazione dell’evento. Nel corso degli anni è stata proposta la teoria sulla tissotropia.

In parole semplici si tratta del fenomeno, presentato da alcuni gel, di passare allo stato liquido per effetto di semplice agitazione o sotto l’azione di vibrazioni, come possono essere gli ultrasuoni, per ritornare a coagularsi quando l’azione meccanica perturbatrice viene fermata.

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