Cronaca locale

Sputi, minacce, percosse: un'altra aggressione in pronto soccorso a Napoli

Si tratta del quarantanovesimo atto violento perpetrato negli ospedali dell’Asl 1 dall’inizio del 2023

Sputi, minacce, percosse: un'altra aggressione in pronto soccorso a Napoli

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Quella della scorsa notte al pronto soccorso del Cto di Napoli, il centro traumatologico e ortopedico più grande della Campania, è l’ennesima aggressione al personale sanitario che opera nelle strutture ospedaliere partenopee. Si tratta del quarantanovesimo atto violento perpetrato negli ospedali dell’Asl Napoli 1 dall’inizio del 2023. In totale, considerando anche i nosocomi delle altre Aziende sanitarie locali regionali, sono 75 le aggressioni avvenute quest’anno. A fornire i dati è l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che tutela il personale medico e paramedico.

L’aggressione

I responsabili dell’organizzazione no-profit hanno raccontato che, in piena notte, si è verificato uno spiacevole episodio nei locali del pronto soccorso del Cto. Un’infermiera sarebbe stata circondata da dieci familiari di una paziente e minacciata pesantemente. La donna era giunta d’urgenza in ospedale perché si era sentita male. I parenti della degente pretendevano accertamenti diagnostici rapidi per la loro congiunta e non volevano attendere le consuete procedure del triage. L’operatrice sanitaria ha cercato di far ragionare i parenti inferociti, ma senza alcun risultato. A quel punto si è avvicinato il marito della paziente che ha sputato sul volto dell’infermiera e ha aggredito due guardie giurate, sfondando la porta del codice giallo.

L’intervento dei carabinieri

Un’altra infermiera, presa dal panico per l’enorme trambusto in pronto soccorso, ha cercato di scappare dalla finestra rischiando di farsi del male. Sono state allertate da alcuni presenti le forze dell’ordine che sono giunte immediatamente sul posto. A intervenire sono stati i carabinieri della stazione di Capodimonte, i quali hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica, le motivazioni dell’aggressione e per identificare i responsabili dei danni alle persone e alla struttura del pronto soccorso. Le persone leggermente ferite dai parenti della paziente sono state medicate.

Per loro la prognosi è di cinque giorni di riposo.

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