Cronaca locale

Positivo all’alcol test, patente sospesa anche se era a piedi

Fa discutere il caso di un 40enne a cui è stata ritirata la patente pur non trovandosi alla guida dell'auto ma a piedi: ecco la storia dell'uomo assistito da un noto avvocato che ha denunciato l'accaduto

Positivo all’alcol test, patente sospesa anche se era a piedi

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Solitamente la patente viene sospesa o ritirata agli automobilisti che, tra le varie casistiche, si fanno beccare per guida in stato di ebbrezza dai controlli delle forze dell'ordine. La vicenda che arriva da Como, invece, riguarda una storia un po' diversa e per molti versi unica dal momento che un automobilista 40enne ha visto la sospensione della propria patente perché positivo all'alcol test ma con un piccolo particolare differente: era a piedi.

I fatti

La vicenda sta diventando mediatica anche perché si sta occupando del caso il noto avvocato social, Ivano Chiesa, che ha raccontato i fatti sul suo canale Instagram: il suo cliente stava uscendo da un ristorante in compagnia di un amico con l'autovettura parcheggiata in una zona di divieto. Per questa ragione, i vigili urbani si trovavano già sul posto con il taccuino in mano pronti a scrivere il verbale quando i due si sono avvicinati per recuperare l'auto. A quel punto, prima di mettersi in macchina, gli agenti li hanno sottoposti all'alcol test che è risultato positivo e arrivederci patente. "Si badi bene: l’auto era ferma, in sosta, a motore spento", spiega l'avvocato all'interno del video in cui racconta l'accaduto, sottolineando che è stato subito inoltrato il ricorso al Giudice di Pace "anche perché la giurisprudenza, sul punto, è chiara: la denuncia è per 'guida in stato di ebbrezza', dal che deriva che per essere denunciato uno debba, appunto, guidare. Mica passeggiare".

Il no della Prefettura

Se è vero che il giorno della sentenza è previsto per giovedì 22 febbraio, come fa sapere LaProvinciadiComo, nel frattempo il giudice di pace aveva accordato che il provvedimento fosse sospeso per la restitutizione della patente subito dopo l'udienza ma c'è stato un altro intoppo, questa volta in Prefettura: l'avvocato Chiesa ha raccontato che non era stata restituita perché il suo cliente si sarebbe dovuto presentare "con un certificato medico che attesti la sua attitudine alla guida. Non basta minacciare una denuncia per omissione di atti d’ufficio: dicono che questa è la loro prassi, a meno che, in alternativa, il mio assistito ritorni dal giudice e gli chieda di integrare il provvedimento di sospensione con una ulteriore dichiarazione che disponga la restituzione immediata del documento". A quel punto, il 40enne è tornato dal giudice che ha integrato con una nuova dichiarazione e la patente, finalmente, è tornata in mano al guidatore.

"L’arroganza del potere agli avvocati come me fa venire l’orticaria. Non finisce qui, chiaramente, perché guai a chinare la testa. Siamo o dovremmo essere cittadini di un paese civile, non sudditi. Il test dell’etilometro non me lo fai mentre cammino per strada.

Non siamo in Russia", conclude l'avvocato.

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