Cronaca locale

Strage nella discoteca di Corinaldo: chiesto mezzo secolo di condanne

Per la morte di cinque minorenni e di una madre di 39 anni risultano imputate nel processo bis nove persone e la società Magic Srl

I soccorsi giunti sul posto a seguito della "strage di Corinaldo"
I soccorsi giunti sul posto a seguito della "strage di Corinaldo"

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Strage nella discoteca di Corinaldo: chiesto mezzo secolo di condanne

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Per la tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, nella quale persero la vita cinque minorenni e una madre di 39 anni, la procura della Repubblica di Ancona ha chiesto un totale di quasi mezzo secolo di condanne per gli imputati. Ad essere ritenute responsabili della strage nel processo bis in cui viene contestata la carenza di sicurezza del locale e le procedure di rilascio della licenza per pubblico spettacolo, sono in tutto nove persone e la società Magic Srl.

Quella discoteca, hanno accusato i pubblici ministeri di Ancona Paolo Gubinelli e Valentina Bava, non sarebbe neppure dovuta esistere, dato che era stata realizzata in una struttura inadeguata per questioni si sicurezza: ciò nonostante, invece, il locale aveva ottenuto autorizzazioni per il pubblico spettacolo negli ultimi 30 anni. Sulla base di queste considerazioni, quindi, i due pm hanno chiesto per gli imputati nel processo bis della strage di Corinaldo condanne per un totale di quasi mezzo secolo.

La requisitoria fatta dinanzi al giudice Francesca Pizii ha quindi aperto la seconda parte del procedimento penale che, in giudizio parallelo, aveva già portato alla condannadi quella che era stata ribattezzata "banda dello spray". Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre del 2018, i membri del gruppetto, composto da ventenni residenti nella provincia di Modena, spruzzarono dello spray urticante in discoteca con l'obiettivo di sottrarre ai presenti catenine e altri oggetti di valore. La diffusione della sostanza irritante causò un fuggi fuggi generale, generando quella calca verso l'uscita dal locale che risultò fatale per 5 minorenni e una madre 39enne. A rendere più drammatica la situazione l'inadeguatezza delle misure di sicurezza della discoteca, che presentava evidenti irregolarità nelle scale, nelle rampe e nella balaustra esterna. I componenti del gruppo furono accusati di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere finalizzata a furti e rapine, lesioni personali per i duecento feriti registrati oltre alle sei vittime.

Nel processo bis, i nove imputati e la Magic Srl sono stati accusati a vario titolo di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico, apertura abusiva di un locale: capi di imputazione contestati dai rispettivi legali. Dopo 3 giorni di requisitoria, conclusosi alle ore 18.00 di oggi, giovedì 21 dicembre, i pubblici ministeri hanno richiesto complessivamente 49 anni e 8 mesi di carcere.

Tra gli inquisiti anche sei componenti della commissione di pubblico spettacolo che rilasciò i permessi alla discoteca: 6 anni e 6 mesi di carcere per l'ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, presidente della commissione, 6 anni e 6 mesi per Massimo Manna responsabile del Suap, 6 anni e 8 mesi per il vigile del fuoco Rodolfo Milani, 5 anni e 6 mesi per Francesco Gallo dell'Asur Area Vasta 2 di Senigallia, per Massimiliano Bruni, perito elettronico e per Stefano Martelli della polizia locale. Per Quindo Cecchini, socio della Magic Srl, la procura ha chiesto una condanna a 5 anni. Per Francesco Tarsi, ingegnere incaricato dalla Magic Srl, 2 anni e 6 mesi. Per Maurizio Magnani, tecnico della famiglia proprietaria dell'immobile (Micci), sono stati chiesti invece 6 anni. La Procura si è invece rimessa la giudice per quantificare la sanzione amministrativa da comminare alla società.

Le parti civili saranno sdentite in aula il prossimo 12 gennaio.

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