Cronaca nera

"Colpito con un falcetto da giardinaggio". Ex assessore comunale ucciso nel Lecchese

La vittima aveva 53 anni e aveva una carriera politica decennale alle spalle presso il comune di Esino Lario, oltre ad essere un apicoltore. Arrestato il vicino di casa 62enne

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"Le coltellate, poi il bastone". Ex assessore comunale ucciso nel Lecchese

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Una mattinata di sole, una passeggiata dopo il risveglio e la follia omicida che si porta via la vita di un uomo di 53 anni. È il triste destino di Pierluigi Beghetto che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato ucciso intorno alle 9.30 in via Giuseppe Verdi, non distante dal centro cittadino di Esino Lario, comune in provincia di Lecco dove Beghetto era assessore. Secondo le prime indagini condotte dalle forze dell'ordine, ad aver ucciso il 53enne è stato il vicino di casa Luciano Biffi, 62 anni, che i residenti della zona avrebbero descritto come un uomo violento. Pochi minuti dopo l’aggressione in strada, sulla scena del crimine sono comparsi i soccorritori di Areu, l’Agenzia di emergenza e urgenza della Regione Lombardia, che hanno provato a fare il possibile per salvare la vita al 53enne ma senza successo. Oltre a loro, sul posto sono giunti anche i carabinieri a cui è affidata la ricostruzione dell'accaduto in coordinamento con la procura di Lecco.

Chi era Pierluigi Beghetto

La vittima era molto conosciuta nel comune montano e anche in tutta la zona del Lario per via del suo impegno politico e delle sue attività nell’ambito del volontariato. Beghetto non risiedeva a Esino Lario ma viveva con la sua famiglia - una moglie e due figli di 17 e 20 anni - a Usmate, in provincia di Monza Brianza, ed era solito fare la spola tra casa sua e il paese del Lecchese dove aveva un immobile di sua proprietà. Il sindaco di Esino, Pietro Pensa, lo ha definito: “Una persona dal cuore grande, ha sempre dedicato tantissimo tempo a Esino e alla sua gente”. Proprio l’amore che nutriva per questa comunità del Lario lo ha spinto a entrare in politica nel 2015 risultando eletto in consiglio comunale e ricevendo una riconferma nel 2020, avendo poi anche modo di fare parte della giunta e di diventare assessore. Oltre alla passione politica, il legame con Esino era anche rappresentato dalla sua attività imprenditoriale, l’Azienda Agricola Ape Montana, che gli aveva permesso di svolgere la professione di apicoltore.

L’accaduto

Gli inquirenti devono ancora accertare alcune dinamiche del delitto, ma stando a quanto emerso nelle ore successive al delitto pare che tutto sia riconducibile a una lite tra vicini. Beghetto stava passeggiando per via Giuseppe Verdi e, a un certo punto, sarebbe stato avvicinato da Luciano Biffi che in passato sarebbe stato anche impiegato presso l’attività dell’assessore. Alcuni residenti, come riporta Il Giorno, hanno detto che il 62enne sarebbe un uomo con difficoltà economiche e anche con problemi psicologici, e per questi motivi Beghetto gli avrebbe teso una mano al fine di aiutarlo, proponendogli di lavorare per lui. Secondo le ricostruzioni, la lite tra i due sarebbe nata non per vecchie ruggini legate all’esperienza professionale fatta insieme, ma più per questioni di vicinato. La discussione sarebbe sempre più trascesa al punto che il presunto aggressore avrebbe estratto un falcetto da giardinaggio sia alla gola che alla testa. Dopo la colluttazione, sarebbe stato lo stesso Biffi a contattare il 112 e pare che durante l'interrogatorio abbia confessato l'omicidio. Una volta appresa la notizia del decesso di Beghetto, il sindaco Pensa ha dichiarato: “È una perdita incommensurabile per la famiglia, gli amici e tutta la comunità.

Pierluigi era una persona eccezionale, buona e sempre disponibile con tutti”.

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