Cronaca nera

Strangolata a gennaio, arrestato il compagno: "Decisivi i segni sul collo"

L'uomo era indagato da otto mesi per omicidio volontario. All'inizio era sembrato che la vittima, una 40enne di Spoltore, fosse morta per cause naturali. L'autopsia ha evidenziato segni sul collo compatibili con lo strangolamento

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Un uomo di 47 anni, D.M. (le iniziali del nome), è stato arrestato nella mattinata di mercoledì 6 settembre con l'accusa di aver strangolato la compagna. La donna, una 40enne romena residente a Spoltore, nel Pescarese, era stata trovata morta in casa lo scorso gennaio. Sulle prime gli inquirenti avevano ipotizzato che fosse morta per cause naturali, ma l'autopsia ha evidenziato segni sul collo indicativi di strangolamento confermando così il quadro indiziario a carico dell'unico indagato.

L'omicidio

I fatti risalgono al 22 gennaio scorso. Attorno alle ore 4 del mattino, il 47enne allertò il 118 sostenendo che la convivente avesse avuto un malore. Giunti sul posto, i soccorritori trovarono la donna esanime sul letto e, dopo inutili manovre di rianimazione, non poterono fare altro che costatarne il decesso. All'inizio gli investigatori ipotizzarono che la 40enne fosse morta per cause naturali, ma gli accertamenti cadaverici sollevarono i primi dubbi. Il medico legale incaricato dell'autopsia riscontrò segni sospetti sul collo della vittima. Le informazioni furono trasmesse alla procura di Pescara che sul caso avviò un indagine iscrivendo D.M. nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato per omicidio volontario.

La svolta nelle indagini

La relazione finale del medico legale, depositata presso la Procura della Repubblica di Pescara lo scorso luglio, ha confermato le evidenze già emerse in precedenza sulle cause del decesso. Nella fattispecie, scrive l'Ansa, la donna è morta per "asfissia meccanica violenta da strangolamento perpetrato mediante compressione atipica del collo". Verosimilmente la 40enne fu colta di sorpresa dal compagno, mentre si trovava a letto, e strangolata con il ginocchio o con l'avambraccio dell'omicida.

L'arresto dell'uomo

Stando a quanto riporta AbruzzoWeb, durante il primo l'interrogatorio, l'uomo dichiarò che la compagna avesse avuto un malore. Una versione che però collideva con le risultanze medico legali. Ulteriori dubbi furono poi sollevati dal riascolto della telefonata fatta dall'indagato al 118. Dopo otto mesi di indagini, coordinate dalla procura di Pescara, il 47enne è stato arrestato per omicidio volontario. Dai successivi accertamenti è emerso anche che la vittima aveva confidato ad amici e pare l'intenzione di voler lasciare il compagno.

Una storia burrascosa culminata con l'ennesimo, tragico femminicidio.

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