Cronaca nera

Uccisa con 30 coltellate, poi il compagno la veglia per due giorni

Donna uccisa nella sua casa di Asti con trenta coltellate, il compagno, principale indiziato, tenta il suicidio e ora si trova in coma farmacologico

Asti, uccisa con 30 coltellate, poi il compagno la veglia per due giorni

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Asti, uccisa con 30 coltellate, poi il compagno la veglia per due giorni

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Una vicenda che deve ancora essere chiarita, quella verificatasi all'interno di un'abitazione a Incisa Scapaccino, in provincia di Asti: qui gli inquirenti hanno trovato il corpo senza vita di Floriana Floris, brutalmente uccisa con trenta coltellate, e il compagno di lei Paolo Riccone, soccorso dopo un tentativo di suicidio.

"Non l'ho uccisa io, l'ho ritrovata già morta", avrebbe detto l'uomo sotto choc ai carabinieri accorsi nella casa di piazza XX Settembre in cui viveva la coppia, secondo quanto riferito da Fanpage. Pur non risultando formalmente indagato, al momento Paolo Riccone resta in cima alla lista dei sospettati per l'atroce delitto che si è consumato tra le pareti domestiche.

L'autopsia condotta dal medico legale sul corpo della vittima ha permesso di stabilire che Floriana Floris era stata assassinata circa 48 ore prima del rinvenimento del suo cadavere, avvenuto nella giornata di venerdì 9 giugno. Al momento il sospetto è che il compagno della donna, dopo aver compiuto il delitto, sia rimasto per due giorni a vegliare sul suo corpo.

Il ritrovamento

A lanciare l'allarme alle forze dell'ordine, fortemente preoccupata per il fatto di non essere mai riuscita a contattarla nelle ultime 48 ore, era stata la figlia di Floriana Floris, nata da una precedente relazione della 49enne. La ragazza aveva provato invano a contattare telefonicamente entrambi, e si era quindi decisa a inoltrare la segnalazione da Milano, dove risiede.

Nell'abitazione di piazza XX Settembre a Incisa Scapaccino (Asti) sono giunti carabinieri e vigili del fuoco, che hanno abbattuto la porta di ingresso per accedere all'abitazione della coppia, facendo la macabra scoperta. La vittima è stata rinvenuta esanime al pianterreno, mentre Riccone si trovava al primo piano: l'uomo, con tagli risultati non profondi ai polsi, aveva tentato il suicidio, ingerendo farmaci antidepressivi e candeggina. Trasportato in ospedale, si trova tuttora ricoverato in coma farmacologico.

Al momento, pur avendo il 50enne dichiarato la sua innocenza, resta il principale sospettato del delitto, ma solo dopo il suo risveglio sarà possibile per gli inquirenti cercare di ottenere da lui qualche preziosa informazione in grado di aiutarli a ricostruire l'intera vicenda.

L'uomo, che lavorava ad Alessandria come consulente, aveva fatto ritorno a Incisa Scapaccino per assistere il padre, deceduto di recente a causa di una lunga malattia. Un duro colpo per Riccone, che tempo addietro aveva perso la moglie per via di una malattia e la madre appena lo scorso anno.

A quanto pare soffriva di crisi depressive, e per questo motivo era seguito da uno psicologo, anche se mai aveva dato segnali di squilibrio, come confermato da alcuni vicini.

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