Cronaca nera

"Mi chiese video hard dopo averla uccisa". La rivelazione dell'amica di Carol Maltesi sul killer

Davide Fontana è stato condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio di Carol Maltesi. Dopo il delitto contattò alcune ragazze proponendo loro film a luci rosse. La testimonianza choc: "Ha usato il profilo della vittima"

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"L'assassino ha usato il profilo di Charlotte per attirare altre ragazze e fare video porno con lui, mentre lei era morta, chiusa nel congelatore". È una testimonianza a dir poco agghiacciante quella di Eva Generosi, attrice hard ventenne, che con Carol Maltesi aveva girato anche un video nel 2021. La giovane ha raccontato al quotidiano La Nazione di essere stata contatta da Davide Fontana, l'assassino della 26enne uccisa e fatta a pezzi in un appartamento a Rescaldina nel gennaio del 2021, dopo il delitto. "Non sono stata l'unica. - precisa al Corriere.it - contattò anche altre ragazze".

"Il killer usò il profilo di Carol"

Davide Fontana, ex bancario e food blogger, è stato condannato a trent'anni di reclusione per l'omicidio di Carol Maltesi. La ragazza, aspirante attrice hard, fu massacrata con un martello, sgozzata e smembrata. I resti furono ritrovati il 20 marzo, due mesi e mezzo dopo il delitto, in un dirupo tra le montagne di Bergamo e Brescia. Nel periodo tra gennaio e febbraio, il 44enne conservò il cadavere all'interno del congelatore salvo poi tentare di disfarsene con un barbecue acquistato online. In mezzo a tutto questo orrore continuò a bypassare le richieste che arrivavano sui profili social di Charlotte Angie, il nome d'arte di Carol, con una scusa: "Mi sono presa una pausa per stare con mio figlio". E ancora: "Al momento sono da mio figlio e poi sarò all'estero a girare, contattate Dave per qualsiasi cosa" scriveva l'assassino fingendosi la vittima.

"Fontana contattò alcune ragazze per girare video hard"

Il killer, millantando di essere Carol, poponeva a giovani content creator collaborazioni per contenuti hard. "Ciao bella - scrive Fontana in un messaggio inviato a febbraio dal profilo Charlotte Angie Official - Sei interessata a una collaborazione su OnlyFans?. Dovrebbe averti già scritto il mio partner video". A quel punto, la destinataria della proposta chiede precisazioni sulla tipologia dei filmato. "Allora, io essendo pornoattrice sono molto esplicita, ma se non te la senti si può fare qualcosa di più soft. - risponde il 44enne fingendosi la vittima - Ti spiego la mia situazione attuale e la mia idea". Quindi tira fuori la storia del viaggio di lavoro all'estero per giustificare l'assenza chiedendo alla giovane di "concordare i dettagli con Dave". E si concede pure un'autorecensione: "I nostri video sono molto seguiti e siamo apprezzati come coppia video. Al momento dovresti girare qualcosa con lui che sia una sorta di tradimento o real life".

"Siamo stati tra i primi a ricevere i messaggi dell'assassino"

A sbugiardare Fontana è stata Eva Generosi che, dopo l'intervista a La Nazione, ha lanciato un appello attraverso i suoi profili social invitando chiunque abbia ricevuto messaggi dal profilo di Charlotte Angie, nel periodo tra gennaio e marzo del 2021, a farsi avanti. In queste ore sono già arrivate le prime segnalazioni. "Dovremmo essere stati gli ultimi a ricevere un audio da Carol – scrive una coppia alla ragazza chiedendo l'anonimato, ma ribadendo che si erano messi a disposizione dell’autorità giudiziaria a suo tempo –. Stavamo organizzando delle pubblicità e il giorno dopo è sparita. Siamo stati fra i primi a ricevere un messaggio dall’assassino che si fingeva Charlotte. Ci diceva che si stava prendendo un periodo di pausa. Abbiamo segnalato il tutto al procuratore che seguiva le indagini con una mail. Finora nessuna risposta".

"Dovevano buttare la chiave"

La procura aveva chiesto l'ergastolo per Davide Fontana. Ma la Corte d'Assise di Brescia ha inflitto all'imputato una pena a trent'anni di reclusione escludendo le aggravanti dei motivi futili e abietti, la crudeltà e la premeditazione. Una sentenza che ha suscitato molte polemiche specie perché, riguardo al movente, i giudici hanno scritto che il 44enne "si sentiva usato". Diana Zilli, attrice hard milanese e amica di Carol, non si dà pace: "Quante ragazze sono state innamorate e poi hanno lasciato il partner? Vanno forse ’incriminate’? Ma cosa vuol dire che ’si sentiva usato’? Sono allibita", dichiara in un'intervista rilasciata al magazine MOW. Poi conclude: "Dovevano buttare la chiave.

Che se ne faccia almeno un po' di galera".

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