Cronaca nera

La moglie sapeva che l'ex medico l'avvelenava: "Ha taciuto per i figli"

Secondo il giudice che ha disposto l'arresto dell'ex medico della Virtus Isabella Linsata avrebbe taciuto che il marito l'avvelenava per amore dei figli. L'intercettazione tra l'indagato e l'amante: "Vuole fare analizzare la bottiglia"

La moglie sapeva che l'ex medico l'avvelenava: "Ha taciuto per i figli"
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Isabella Linsata sapeva che il marito, Giampaolo Amato, oculista ed ex medico sportivo della Virtus (la squadra di basket di Bologna ndr), l'avvelenava. Se ne era accorta dal sapore "troppo amaro" delle tisane che il 63enne le preparava dopo cena. Secondo il giudice Carlo Paris, che lo scorso 8 aprile ha disposto l'arresto del professionista con l'ipotesi di reato per omicidio, la donna avrebbe taciuto "per il bene dei figli, così da preservare il rapporto con loro padre". L'indagato, in carcere dallo scorso sabato, respinge le accuse professandosi innocente.

Il movente del presunto omicidio

Giampaolo Amato è indagato sia per il presunto omicidio della moglie, morta nella notte tra il 30 e il 31 ottobre del 2022, sia per la morte della suocera, deceduta 21 giorni prima della figlia. A darne conferma è Repubblica.it precisando che i Ris di Parma hanno rilevato tracce di Midazolam, un potente sedativo, nel sangue delle due donne. Il movente dell'ipotetico delitto, quello di Isabella Linsalata - ad onor del vero, occorre precisare che si tratta dell'unico reato contestato all'indagato - sarebbe sia di tipo sentimentale che economico. La vittima, anche lei medico, aveva scoperto che il marito intratteneva una relazione extraconiugale con una donna più giovane. Dunque, ricostruiscono gli inquirenti, l'oculista avrebbe ucciso "spinto dall'incofessabile desiderio di rimuovere l'unico ostacolo che si contrapponeva tra lui e la sua amante".

Le tisane "corrette" con gli ansiolitici

Isabella sapeva che il marito l'avvelenava. Lo avrebbe confidato alla sorella, Anna Maria, e alle amiche più strette. Una di loro l'aveva convinta, dopo che la donna era rimasta coinvolta in un incidente stradale "per un colpo di sonno", a fare degli esami delle urine. L'esito degli accertamenti aveva rivelato "la presenza nel suo organismo di ansiolitici" che la 62enne non assumeva. Nonostanze le evidenze, Linsalata aveva imposto a tutti il silenzio - "per il bene dei propri figli" - affidando i referti a un'amica medico. Tracce di benzodiazepine sono state trovate anche sulla bottiglia di vino che Anna Maria aveva portato da casa della sorella quando, una sera del 2018, l'aveva trovata particolarmente "intontita". Amato se ne era accorto: "Evidentemente l'ha presa... - aveva detto a proposito della bottiglia "rubata" in una conversazione al telefono con l'amante -Come se volesse farla esaminare...".

Le intercettazioni

Prima di quel tragico 31 ottobre, il giorno del presunto delitto, l'amante dell'ex medico aveva iniziato a nutrire molti dubbi sulla condotta del 63enne. Non solo lo accussava di essere "un pazzo furioso" ma anche di averla picchiata più di una volta. Dopo la morte di Isabella, mossa anche dai sospetti, aveva deciso di troncare la relazione con l'oculista.

Quindi si era confidata con un'amica: "Ma secondo te, ci dobbiamo iniziare a preoccupare seriamente? - emerge da un'interecettazione - Ma non è che questo qua, fuori di testa, può aver fatto qualcosa quella sera?".

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