Cronaca nera

Parto d'urgenza per la donna incinta picchiata in metro. Ora è caccia ai tre boss

Dopo il brutale pestaggio da parte di alcuni connazionali, la 39enne Meri Secic incinta di 8 mesi, è stata fatta partorire d'urgenza. Ora dovrà subire anche un delicato intervento maxillo facciale

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Parto d'urgenza nella notte di venerdì dopo il pestaggio sulla metro, per Meri Secic, la borseggiatrice croata di 39, incinta all'ottavo mese che si era rifiutata di continuare a rubare. Ricoverata al Policlinico Umberto I, la donna era arrivata in gravi condizioni dopo essere stata aggredita con calci e pugni da tre uomini che come lei provenivano dal campo rom di Castel Romano.

Il parto d'urgenza

Meri ha raggiunto l'ospedale con il volto fracassato ma i medici, prima di sottoporla ad un delicato intervento maxillo facciale, hanno fatto nascere il bambino che teneva in grembo per evitare complicazioni. Il piccolo ora sta bene ma lo stesso non si può dire per la mamma la cui prognosi è ancora riservata, anche se non è in pericolo di vita. La donna è piantonata per timore che chi l'ha aggredita o i familiari possano presentarsi per minacciarla e farle ritrattare le accuse.

Il pestaggio

Diffuso dalla pagina Instagram Welcome to Favelas, nel video diventato virale, si vede Meri a terra che perde sangue dal volto, dopo essere stata colpita senza pietà dai tre uomini, che minacciavano anche i passeggeri. La violenza nei confronti della donna è brutale e nella scena sono presenti anche altre due borseggiatrici rom. Tutte persone che Meri conosce bene, forse con cui aveva anche un legame di parentela, che non hanno avuto pietà perché la donna, che ha dichiarato di voler smettere di rubare, non avebbe portato risultati soddisfacenti.

Il passato da borseggiatrice

Meri Secic è conosciuta dalle forze dell'ordine per decine di furti e boseggi nella metro a turisti e pensione anziane. Venne anche arrestata nel 2017 perchè doveva scontare 19 anni di carcere e per evitare di finire in prigione aveva messo al mondo un bambino dopo l'altro. Ora all'ennesima gravidanza aveva probabilmente chiesto di cambiare vita e di non continuare più con quell'attività criminosa.

Evidentemente il racket dei borseggiatori l'ha punita proprio per questo. La sua testimonianza è quindi fondamentale per risalire agli aggressori. Al momento sono tre quelli ricercati che sarebbero i veri e propri Ras che organizzano vere e proprie squadre di borseggiatrici, per la maggior parte giovani donne molto spesso incinte.

Una situazione insostenibile

L'attuale situazione della metropolitana di Roma, che somiglia a quelle di molte altre città del nostro Paese, è diventata ormai insostenibile. Il pestaggio ha fatto emergere una vera e propria guerra tra bande, soprattutto tra latinos e rom, che cercano in tutti i modi di accaparrarsi il business del borseggio.

Quello che racconterà la donna potrà in qualche modo scardinare delle fondamenta questo sistema.

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