Cronaca nera

"Sempre gentile". Chi è Osvaldo Turazza, il 54enne che ha ucciso i genitori

L'uomo, che ha confessato il duplice omicidio dei genitori, faceva lavori saltuari ed era dipendente dalla droga. I vicini di casa: "Un uomo gentile ma aveva problemi"

"Sempre gentile". Chi è Osvaldo Turazza, il 54enne che ha ucciso i genitori
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Un uomo apparentemente tranquillo e garbato, ma con un vissuto personale difficile. È il ritratto a tinte fosche di Osvaldo Turazza, il 54enne che mercoledì 25 aprile ha confessato alla Guardia di Finanza di aver accoltellato i genitori, Giampaolo Turazza, 75 anni, e Wilma Vezzaro di 73. Alcuni vicini di casa della coppia, che viveva nel quartiere Borgo Roma di Verona, hanno descritto il presunto omicida come "una persona gentile", sempre pronto ad iutare gli anziani. Altri, invece, hanno raccontato di lui che "chiedeva sempre soldi ai genitori".

Chi è Osvaldo Turazza

Figlio unico, cinquantaquattro anni compiuti da poco, la passione per i gatti (lo si intuisce dalle foto postate sui suoi profili social) e sempre sorridente. Ma Osvaldo Turazza, forse, era un uomo profondamente tormentato. Stando a quanto trapela al Corriere.it, il 54enne svolgeva lavori saltuari e risulta senza fissa dimora. Viveva, pare, con una donna a San Pancrazio. Dal racconto dei conoscenti emergono problemi di tossicodipendenza e alcuni precedenti per droga, oltre che reati contro la persona.

Le richieste di denaro

"Osvaldo veniva a chiedere soldi a genitori. Doveva una somma importante anche a me", racconta al Corriere della Sera Rosa, una vicina di casa dei coniugi Turazza. Ma c'è anche chi lo descrive come "una persona gentilissima. - ricorda un'altra inquilina del palazzo -Mi accompagnava sempre in ascensore quando ci incontravamo di sotto e mi vedeva in difficoltà col bastone. A me non ha mai chiesto soldi".

"Era sempre da solo"

Un uomo problematico, ma anche molto solitario. O almeno, questo è quello che ricorda August Biney Sam, il ghanese che vive sullo pianerottolo della coppia di anziani: "Ogni tanto lo vedevo arrivare in bici - dice -. Era sempre solo, al massimo con un'amica ma mai con altra gente. Nell'ultimo periodo l'avrò visto quattro o cinque volte. Una volta era seduto sulla panchina dove la signora Wilma dava da mangiare ai gatti. Mi è parso sempre tranquillissimo". Poi aggiunge: "Non ho mai visto o sentito litigi con i genitori ma penso avesse delle difficoltà. La signora Wilma qualche volta mi aveva chiesto di aiutarlo a trovare un lavoro e di pregare per suo figlio". Un'altra vicina precisa: "Non abitava più qui ma veniva sempre a casa dei genitori".

L'omicidio

Dopo aver commesso il delitto, Osvaldo Turazza ha vagato una notte intera per la città. Poi, ieri mattina, ha telefonato alla Guardia di Finanza raccontando di aver accoltellato i genitori e chiedendo che lo venissero a prendere. Quindi il 54enne ha condotto gli inquirenti sulla scena del crimine: un appartamento al secondo piano di una palazzina in via Aquileia, nel quartiere Borgo Roma di Verona. Quando gli uomini delle Fiamme Gialle hanno visto i corpi dei due anziani - il padre era stesso nel letto e la madre a terra nel corridoio, entrambi con un taglio profondo alla gola - hanno allertato il magistrato di turno, la pm Elvira Vitulli. Il reo confesso è stato condotto in Questura e poi sottoposto a fermo con l'ipotesi di reato per duplice omicidio aggravato dalla contestualizzazione domestica.

Il movente del delitto

Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori, il movente andrebbe ricercato nei contrasti che segnavano i rapporti tra l'uomo e i suoi genitori. Le ipotesi al vaglio degli investigatori "si muovono nel contesto dell'uso degli stupefacenti", hanno scritto in una nota congiunta Questura e Guardia di Finanza. Ma cosa sia successo di preciso in quella casa, lunedì sera, nessuno lo sa ancora.

Le indagini sono state affidate alla squadra Mobile di Verona.

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