Cronaca nera

Soffocato da un boccone di cibo, morto bimbo di un anno e mezzo

Un bimbo di un anno e mezzo residente a Faenza (in Emilia-Romagna) è deceduto nei giorni scorsi all'ospedale di Rimini. La procura locale ha aperto un fascicolo per fare chiarezza

Soffocato da un boccone di cibo, morto bimbo di un anno e mezzo

Deceduto a causa di un boccone andatogli di traverso mentre pranzava, dopo cinque giorni di agonia. La procura di Rimini ha subito provveduto ad aprire un fascicolo, per fare definitivamente chiarezza circa la dinamica dei fatti ed accertare eventuali responsabilità da parte del personale dell'ospedale locale. Anche se i primi risultati degli esami sembrerebbero scagionare medici ed infermieri da ogni colpa. Protagonista della tragica vicenda svoltasi nei giorni scorsi è un bambino di un anno e mezzo che viveva a Faenza, i cui familiari hanno visto un pasto all'apparenza come tanti altri trasformarsi in un vero e proprio dramma. In base a quanto riportato dai media locali, il piccolo stava infatti mangiando insieme alla madre. Durante il pranzo, a quanto pare a causa di un boccone di cibo forse troppo grande da poter essere ingerito, il bimbo avrebbe accusato subito una serie di problemi respiratori.

Il ricovero in rianimazione

Sarebbe presto divenuto sempre più cianotico in volto e sarebbe via via peggiorato sino a perdere del tutto conoscenza, svenendo. Immediato l'intervento dei sanitari del 118, allertati dalla donna, che una volta giunti sul posto hanno subito provato a rianimarlo: gli hanno in primis praticato le manovre atte a far sì che potesse espellere il pezzo di cibo che gli impediva di respirare. Poi però, prendendo atto del fatto che l'operazione stesse procedendo purtroppo senza grande successo, lo hanno trasportato subito in ambulanza al pronto soccorso faentino. Lì i medici hanno provveduto ad intubarlo, ma a complicare il quadro di per sè già delicato provvedevano un arresto cardiaco e un edema cerebrale. A causa della gravità della situazione, i medici ne avevano suggerito il trasferimento all'ospedale "Infermi" di Rimini, chiedendone il ricovero nel reparto di rianimazione.

E così è stato, solo che il miglioramento auspicato non c'è mai stato: a nulla sono valsi gli sforzi dei medici, visto che il giovanissimo paziente ha esalato l'ultimo respiro a cinque giorni di distanza dal malore. A seguito del decesso, è quindi stata disposta l'autopsia sulla salma, anche perché il bimbo non risultava affetto da patologie pregresse o da malformazioni congenite. E i primi riscontri dell'esame autoptico sembrerebbero escludere ogni responsabilità da parte del personale medico: a causarne la morte sarebbe stato un arresto irreversibile delle funzioni cerebrali su base anossica conseguente ad arresto cardiorespiratorio da verosimile inalazione di materiale di natura alimentare.

Una tragica fatalità dunque, per un epilogo che a quanto pare era diventato impossibile da evitare.

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