Cronaca nera

Protesta nel carcere, i privilegi di Turetta fanno infuriare i detenuti

Per il momento il padre e la madre di Turetta hanno rinunciato a parlare con il figlio. In cella i testi di Agatha Christie e di Aleksandr Puškin

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L'arrivo nel carcere Montorio di Verona dello studente Filippo Turetta, il giovane che ha confessato di aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha creato malumore tra i detenuti. L'autorizzazione in deroga del colloquio con i genitori e la concessione dopo appena due giorni di reclusione di libri da leggere sono due decisioni che non sono andate giù agli altri carcerati, i quali hanno fatto riferimento a presunti privilegi che non dovevano essere elargiti. In realtà il padre e la madre di Turetta hanno rinunciato al colloquio, ma il loro rifiuto non cambia le cose. Oltretutto, le normali attività nella casa circondariale sembrano essersi rallentate a causa del clamore mediatico della vicenda dell'omicidio Cecchettin. I legali dei detenuti ieri hanno fatto fatica a entrare in carcere per il capannello di giornalisti e telecamere all'ingresso.

Il malumore dei detenuti

Qualcuno dei carcerati, come riporta il quotidiano Il Messaggero, avrebbe addirittura definito Turetta un detenuto Vip. In particolare a dare fastidio è stata la deroga concessa ai genitori del ragazzo di poterlo incontrare di mercoledì, giornata in cui sono preclusi i colloqui. In più, quando il giovane reo confesso ha chiesto di poter leggere i libri di Agatha Christie e di Aleksandr Puškin i messaggi all'interno della casa circondariale hanno assunto un tono perfino ironico. "Dopo sole 48 ore - avrebbero commentato i detenuti - già libri da leggere e colloquio con i genitori?".

L'incontro con i genitori saltato

Non si è tenuto ieri, in ogni caso, l'atteso incontro tra i genitori e Filippo Turetta. Il colloquio era stato autorizzato ma, a quanto si apprende, le implicazioni emotive per mamma Elisabetta, papà Nicola e il figlio detenuto per l'omicidio di Giulia Cecchettin hanno spinto i genitori a prendersi ulteriore tempo per affrontare il momento in condizioni più serene. L'avvocato Giovanni Caruso, difensore di Turetta, ha comunicato nella mattinata alla direzione del carcere che i due non si sarebbero presentati. Con il via libera della procura in mano, potranno comunque entrare nella casa circondariale quando vorranno. Ieri, comunque, si è tenuto un nuovo incontro tra l'avvocato Caruso e il suo assistito. Il legale è arrivato intorno alle ore 16 ed è uscito dopo tre ore. Al termine del colloquio con il proprio assistito, Caruso non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti che attendevano al di fuori del cancello del carcere.

Si è intrattenuto per qualche minuto con la direttrice del carcere, Francesca Gioieni, poi si è allontanato in auto, "scortato" dalla Polizia penitenziaria per evitare le domande dei giornalisti.

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