Cronache

Blitz antimafia in Calabria, arrestato consigliere di Fratelli d'Italia

Ai domiciliari il neo eletto Domenico Creazzo. Si sarebbe rivolto ai clan per ottenere voti. Chiesta autorizzazione a procedere per il parlamentare Marco Siclari

Domenico Creazzo
Domenico Creazzo

Un nuovo terremoto giudiziario scuote la politica calabrese. Un neo consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Domenico Creazzo, è stato arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito di una maxi-operazione antindrangheta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che ha determinato 65 ordinanze di custodia cautelare (53 in carcere, 12 ai domiciliari).

Creazzo non è l'unico politico coinvolto: è stata chiesta una autorizzazione a procedere, con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso, per il senatore di Forza Italia Marco Siclari, fratello del sindaco di Villa San Giovanni, a sua volta coinvolto, nel dicembre scorso, in un'altra inchiesta della Procura di Reggio. Per il parlamentare sono stati invocati gli arresti domiciliari.

L'operazione 'Eyphemos' – condotta dall'aggiunto Gaetano Paci e dal sostituto Giulia Pantano, con il coordinamento del procuratore Giovanni Bombardieri – ha messo nel mirino la cosca Alvaro, considerata una delle più potenti di tutta la Calabria. Il clan controllerebbe tutte le attività illecite nei Comuni di Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e in buona parte dei territori aspromontani.

I 65 arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, vari reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, reati aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la 'ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.
Gli agenti della squadra mobile di Reggio e del commissariato di Palmi, in tutto circa 600, hanno eseguito anche diverse perquisizioni.

Creazzo, di professione finanziere, sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte, fino a pochi mesi fa era vicino alla posizioni del centrosinistra. Relativamente recente il suo passaggio nelle fila di Fdi, partito grazie al quale è stato eletto per la prima volta in consiglio regionale, con più di 8mila preferenze personali, lo scorso 26 gennaio.
Prima dell'arresto di stamattina, era uno dei favoriti per la presidenza del consiglio regionale calabrese.

Fino a pochi giorni fa, Creazzo è stato anche il vicepresidente vicario del Parco nazionale d'Aspromonte. Oggi è finito ai domiciliari con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli investigatori, "ha coltivato e realizzato il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020. A tale scopo si è rivolto alla 'ndrangheta, e in particolare a Domenico Laurendi, dapprima attraverso il fratello Antonino Creazzo, in grado di procacciare voti, in cambio di favori e utilità, grazie alle sue aderenze con figure apicali della cosca Alvaro e poi direttamente, al fine di sbaragliare gli avversari politici".

Secondo quanto emerge dall'operazione, la 'ndrangheta sarebbe riuscita a collocare i propri membri all'interno dell'amministrazione comunale di Sant'Eufemia. Tra gli arrestati figurano infatti anche il vice sindaco, Cosimo Idà, il presidente del consiglio comunale, Angelo Alati, un consigliere comunale e un dirigente.

L'indagine, secondo il procuratore Bombardieri, “offre uno spaccato della politica locale che non ci fa onore. Mi riferisco alle persone e non a gruppi o partiti politici. Si tratta di elementi che cercavano spasmodicamente una candidatura elettorale, quale che fosse, al di là di adesioni ideali".

Inevitabili i riflessi politici. La neo governatrice calabrese, la forzista Jole Santelli, invita a non strumentalizzare l'operazione: "La magistratura fa il suo lavoro e la politica non può che prenderne atto. E così avverrà anche nel caso dell'operazione 'Eyphemos'. Per quanto mi riguarda sono garantista: ritengo che occorra estrema prudenza e, soprattutto, sia sempre necessario evitare condanne preventive. La lotta alla criminalità organizzata è una priorità nella nostra terra, ma bisogna evitare di sovrapporre i campi per non incorrere in strumentalizzazioni".

Tra i primi a reagire il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, che sfrutta l'arresto di Creazzo per attaccare il centrodestra: “Da mesi ormai andiamo ripetendo che quello delle infiltrazioni mafiose nelle liste del centrodestra è diventato un problema che Meloni e Salvini devono affrontare. Sarebbe davvero ora che se ne occupasse la commissione Antimafia".

Attacco frontale anche da parte del presidente della stessa Bicamerale, Nicola Morra, che con sarcasmo mette nel mirino la "bella campagna acquisti" di Fdi.

Immediata la replica del senatore meloniano Giovanbattista Fazzolari, che considera “gravissimo” il fatto che la commissione Antimafia “non abbia segnalato alcun pericolo in fase di costituzione delle liste elettorali. Nel caso specifico del candidato Domenico Creazzo la Commissione presieduta da Morra non ha riscontrato alcun pericolo, concedendo di fatto il suo 'nulla osta'”.

L'Antimafia, per Fazzolari, “dovrebbe servire ad aiutare i partiti a difendersi da infiltrazioni mafiose e non a pagare poltrone e privilegi al M5S.

Se Morra non è in grado di fare il suo lavoro si dimetta e faccia svolgere questa importante funzione a chi utilizzerà quella carica per il bene della nazione e non a proprio vantaggio".

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