Cronache

"È solo greenwashing". Blitz degli ecologisti, critiche agli organizzatori del Concertone

Grandi palloncini con forti accuse di "greenwashing" all'Eni: così Greenpeace ha fatto irruzione tra il pubblico del Concertone di piazza San Giovanni

"È solo greenwashing". Blitz degli ecologisti, critiche agli organizzatori del Concertone

Ancora una protesta a parte di Greenpeace, che dopo aver preso di mira il festival di Sanremo ha messo nel suo mirino il Concertone del Primo maggio di Roma. L'accusa degli ambientalisti è sempre la stessa: le nuove politiche di riduzione dell'impatto ambientale di Eni, a loro avviso, non sarebbero altro che operazioni di Greenwashing messe in atto dall'azienda, main sponsor dell'evento. Ma sono diverse le critiche anche ai sindacati, che secondo alcuni utenti sarebbero colpevoli di diffondere una retorica ipocrita che non fa seguito ai fatti, in relazione ai main sponsor che hanno finanziato l'evento.

Durante il Concertone in piazza San Giovanni, un gruppo di attivisti si è mischiato al pubblico dell'evento e, una volta entrati nello spazio sotto al palco dedicato agli utenti, hanno gonfiato dei grandi palloncini di lattice biodegradabile, sui quali sono è stata stampata l’immagine del Cane a sei zampe, ossia lo storico logo dell'Eni, che sputa fuoco sulla Terra, con la scritta: "Eni inquina anche la musica!".

Lo scorso febbraio altri attivisti si erano presentati fuori dal teatro Ariston di Sanremo per la stessa protesta, muovendo la medesima accusa. Da qualche anno, infatti, Eni è impegnata nella promozione e sponsorizzazione dei maggiori eventi culturali e musicali del nostro Paese, fornendo capitali utili alla realizzazione dei grandi spettacoli. Una politica aziendale comune alle grandi imprese multinazionali, che però non viene accettata da Greenpeace e dalle altre associazioni ambientaliste, che puntano il dito contro la principale azienda energetica del nostro Paese. "La propaganda tossica delle aziende dei combustibili fossili dovrebbe essere vietata e non trovare spazio nel mondo della musica, della cultura e dell’informazione, così come da anni è vietata la pubblicità delle aziende del tabacco", accusa Federico Spadini, campagna clima di Greenpeace Italia.

Alcuni utenti dei social, invece, accusano l'associazione del Concertone di ipocrisia per scegliere come sponsor aziende multinazionali e grandi imprese. "Il #concertone CGIL CISL UIL sponsorizzato da IntesaSanPaolo, Unipol e Eni. Banche, assicurazioni e signori del gas. Quelli che tra speculazione, bollette e rincari, macinano profitti milionari, mentre i lavoratori sono sul lastrico", si legge su Twitter.

Ci si dimentica, però, che la realizzazione di un evento come il Concertone del Primo maggio, il cui ingresso al pubblico è gratuito, ha costi molti elevati per la sua realizzazione e per il pagamento delle decine di lavoratori impegnati a rendere l'evento fruibile.

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