Cronache

Censis, sanità pubblica troppo lenta: 20 milioni di italiani costretti a pagarsi le cure di tasca propria

Secondo il Rapporto Ebm-Censis quasi un italiano su due si cura nel privato senza nemmeno provare a prenotarsi nel pubblico

Censis, sanità pubblica troppo lenta: 20 milioni di italiani costretti a pagarsi le cure di tasca propria

Nell’ultimo anno 19,6 milioni di italiani hanno tentato almeno una volta a prenotare una prestazione essenziale tramite il Servizio sanitario nazionale, salvo poi ripiegare sul privato per i tempi d’attesa troppo lunghi. Ma quasi la metà degli italiani, il 44%, si è rivolto direttamente alla sanità a pagamento, privata o intramoenia, senza nemmeno provarci. E questo a prescindere dalla condizione economica: è capitato al 38% delle persone con redditi bassi e al 50,7% di chi ha redditi più alti. È la fotografia di una Sanità pubblica insufficiente fatta dal IX Rapporto Rbm-Censis, un’indagine su un campione rappresentativo della popolazione di 10.000 cittadini maggiorenni. In 28 casi su 100 di quelli che non hanno potuto accedere al servizio sanitario sono stati costretti a pagare per ricevere delle cure di cui teoricamente si dovrebbe avere diritto, come per i Lea (Livelli essenziali di assistenza).

Circa il 37% di coloro che non riescono a prenotare una visita specialistica e il 25% che devono aspettare troppo per degli accertamenti diagnostici nel pubblico, sono stati obbligati a servirsi della sanità a pagamento. Ad esempio,in media si devono attendere 128 giorni d'attesa per una visita endocrinologica, 114 giorni per una diabetologica, 65 giorni per una oncologica, 58 giorni per una neurologica, 57 giorni per una gastroenterologica, 56 giorni per una visita oculistica. Per gli accertamenti, 97 giorni per effettuare una mammografia, 75 giorni per una colonscopia, 71 giorni per una densitometria ossea, 49 giorni per una gastroscopia.

Gli italiani si devono così arrangiare rimbalzando tra il pubblico e privato per ricavare una prestazione sanitaria soddisfacente. Il 62% di chi ha effettuato almeno una prestazione nel sistema pubblico, infatti, ne ha effettuata almeno un'altra nella sanità a pagamento. Anche in questo caso senza differenza di reddito: il 56,7% tra i più poveri, il 68,9% tra i più ricchi.

A livello

economico questo quadro porta delle conseguenze sui costi della salute. Nel 2018 la spesa sanitaria privata è lievitata a 37,3 miliardi di euro: +7,2% in termini reali rispetto al 2014, con una media per famiglia di 1.437 euro.

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