Cronache

Il delirio di Lerner su Hanau: "Come il leghista di Macerata"

Il giornalista paragona Rathjen, killer della strage in Germania, a Traini: "Ammiratore di Hitler e iscritto alla Lega"

Il delirio di Lerner su Hanau: "Come il leghista di Macerata"

"Impressiona l'analogia fra la strage nei shisha bar di Hanau e il raid di Macerata che due anni fa cambiò il corso della politica italiana (per come fu dai più giustificato dalle condizioni ambientali in cui era maturato). Il killer era un ammiratore di Hitler iscritto alla Lega", scrive Gad Lerner su Twitter. Il giornalista, commentando la strage in Germania – in cui undici sono le vittime –, vuole fare un paragone con l’attentato di Macerata del 3 febbraio 2018, quando Luca Traini sparò a sei immigrati: lì ferì tutti, senza ucciderne nessuno. E nel farlo vuole trovare un fil rouge che leghi per forza di cose i due avvenimenti, tirando in mezzo il Carroccio, dicendo che Traini era un ammiratore di Adolf Hitler e, appunto, ex iscritto alla compagine leghista.

Alle elezioni del 2017, Traini era stato infatti candidato con la Lega Nord al consiglio comunale di Corridonia, un comune di 15mila abitanti nel Maceratese, prendendo zero preferenze.

Insomma, parlando del killer Tobias Rathjen – l’estremista di destra è trovato morto in casa dalle forze dell’ordine teutoniche, in seguito al raid commesso – il saggista deve comunque affiancarci la parola "Lega" e un riferimento (seppur indiretto) a Matteo Salvini. Come se la Lega e il suo segretario – oltre che Traini e Macerata – oggi centrassero qualcosa con il folle attentato nella città d Hanau.

Rathjen ha lasciato una lettera e un folle video-testamento xenofobo in cui sostiene la necessità di "annientare i popoli che non si possono espellere".

Tornando a Traini, la Procura della Repubblica di Macerata formulò nei suoi confronti l'accusa di strage aggravata dalla finalità di razzismo, oltre a contestargli altri reati, tra cui il porto abusivo d'arma da fuoco.

Il 3 ottobre 2018 fu condannato a 12 anni di carcere con rito abbreviato, confermata il 2 ottobre 2019 dalla corte d’assise di appello di Ancona.

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