Cronache

Falsi poveri giocavano d'azzardo ma percepivano reddito di cittadinanza

Le giacenze sui conti correnti erano di poche decine di euro, erano "poveri" e pertanto percepivano il reddito di cittadinanza, ma giocavano centinaia di migliaia di euro su piattaforme del gioco d'azzardo online

Falsi poveri giocavano d'azzardo ma percepivano reddito di cittadinanza

C'era chi aveva dichiarato di avere una giacenza media sul proprio conto corrente di 242 euro e chi di 117 euro. Tutte persone indigenti che, proprio per questo motivo, percepivano il reddito di cittadinanza. Peccato, però, che questi poveri giocassero ciascuno centinaia di migliaia di euro nelle varie piattaforme di gioco d'azzardo online. Venti i percettori del reddito di cittadinanza, che sono stati indagati dalla Procura di Imperia, in un'indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal pm Barbara Bresci con il procuratore Akberto Lari.

Grazie a una serie di controlli incrociati sulle banche dati nazionali e locali, gli investigatori hanno scoperto che nelle autodichiarazioni necessarie a richiedere il beneficio patrimoniale all’Inps, gli indagati avevano indicato di non avere disponibilità economiche sui propri conti correnti, risultando però tutti accaniti giocatori sulle varie piattaforme di gioco online, arrivando addirittura a puntare diverse centinaia di migliaia di euro, utilizzando fonti di reddito evidentemente occultate al fisco.

Non è infatti chiaro da dove provenissero tutti questi soldi. Malgrado avessero indicato giacenze medie sui propri conti correnti del tutto irrisorie, in alcuni casi anche di poche decine di euro, erano tutti titolari di conti gioco online, utilizzati sia per giocare che per scommettere. Si parla di poker, giochi da tavolo, scommesse sportive, tombola e bingo. I conti online venivano alimentati con ricariche di denaro in contante o bonifici e giroconti direttamente prelevati dai propri conti correnti personali o da carte di credito ricaricabili.

Alcuni casi emblematici. I finanzieri hanno scoperto un uomo di 59 anni di Ventimiglia il quale, pur avendo dichiarato di avere una giacenza media sul proprio conto corrente, nel 2018, di 242 euro: tra il 2017 ed il 2020 ha giocato somme per oltre 1,6 milioni di euro, percependo, per tutto il 2019, circa 600 euro mensili come sostegno alla povertà.

C'è, quindi, una donna di 44 anni di Diano Marina la quale, pur avendo dichiarato, nel 2018, una giacenza media sul proprio conto corrente di 117 euro, tra il 2017 ed il 2020 ha giocato somme per oltre 960 mila di euro, percependo, da maggio 2019 a settembre 2020, circa 23.000 euro di reddito di cittadinanza.

E che dire, poi, di un'altra donna di 61 anni, di Ventimiglia, che, oltre ad essere anch’essa assidua giocatrice online, con vincite realizzate per oltre 170 mila euro, tra il 2017 ed il 2020, ha simulato, in concorso con il marito, una variazione dello stato di famiglia in modo da poter dichiarare di vivere da sola, al fine di percepire il reddito di cittadinanza, evitando così di certificare tra le entrate familiari la pensione del marito.

Nei loro confronti il gip di Imperia ha emesso un decreto di sequestro preventivo, tuttora in corso di esecuzione, delle somme indebitamente percepite.

Gli indagati rischiano ora rischiano una pena da due a sei anni di reclusione, per aver reso dichiarazioni false e per aver attestato circostanze non veritiere al fine di ottenere indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza. Tutte le posizioni illecite sono state inoltre state segnalate all’Inps per la revoca del beneficio economico.

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