Coronavirus

Il grido d'aiuto dal parco giochi: "La Stato non dà nulla, moriremo"

Francesca Iannone ha creato un parco giochi al coperto a Desenzano del Garda. Ma l'emergenza Covid-19 l'ha messa in ginocchio. E al giornale.it racconta: "Sono piena di debiti, ma dallo Stato nessun aiuto"

Il grido d'aiuto dal parco giochi: "La Stato non dà nulla, moriremo"

"Non è giusto che la gente non sappia". Per questo, Francesca Iannone, che gestisce un parco giochi al coperto, ha deciso di parlare della sua situazione, così da dare voce alle difficoltà che hanno colpito lei e molte altre persone che operano nel suo stesso settore.

Partiamo dall'inizio. Francesca, lei che attività svolge?

Quattro anni fa ho lasciato Roma per trasferirmi sul Lago di Garda, versante bresciano. Qui ho investito tutto per la creazione di un grande parco giochi al coperto, il Kids' Town, che accoglie i bambini dai 4 ai 12 anni. Si tratta di un immobile di una superfice di mille metri quadrati, che ospita gonfiabili, playground e sale feste. I primi anni abbiamo fatto un po' di fatica, come succede a tutte le nuove imprese, ma lo sapevo: mio padre diceva sempre che "aprire un'impresa è un impresa". Ed è davvero così. Ma dopo qualche tempo abbiamo iniziato a farci conoscere e a farci apprezzare.

Poi è arrivato il Covid-19. Cos'è successo?

Il 24 febbraio 2020 ci hanno fatto chiudere. Per mesi non abbiamo avuto nessuna entrata, ma i costi non sono variati di molto: l'affitto di un locale così grande costa e ho dovuto continuare a pagarlo. Poi c'è anche il discorso di tutti i prodotti scaduti, già pagati, ma che abbiamo dovuto buttare, e il saldo dei fornitori. Non solo. Adesso la gente sta iniziando a chiedere indietro gli acconti dati per le feste di compleanno, ma in questo momento non abbiamo i soldi, devo raccimolarli dai miei risparmi.

Ma dal governo non sono arrivati aiuti?

L'aiuto non arriva mai. Io sono destinata a morire: mi hanno obbligato a chiudere, ma sono piena di debiti e ho una famiglia, dei figli. Come faccio? Per ora il mangiare c'è, ma tra un po' cosa farò? Se non ci vogliono aiutare va bene, ma che non ci prendano in giro. Ho una società in perdita e quindi non prendo nulla, ma devo comunque versare 3mila euro all'anno all'Inps: mi chiedono sempre, ma non mi aiutano mai.

E i 25mila euro?

Li prende chi non ha difficoltà. Dicevano che tutti li avrebbero avuti, peccato che si sono dimenticati di togliere il paletto della dilazione. E visto che noi abbiamo chiesto una dilazione, questi soldi non ci spettano, nonostante abbiamo sempre pagato le rate. L'unica cosa che posso fare è chiedere un finanziamento alla banca, ma così io mi cotinuo a indebitare. A me non spetta nulla. Chi ha avuto la fortuna di non avere mai problemi ce la fa, chi invece tira avanti per portare a casa qualcosa non ha diritto a nulla. Ma tra poco dovrò fare ancora i conti con l'affitto da pagare. Posso usare il credito di imposta? Sì, ma io intanto devo pagare e con che soldi pago? Poi ci sono le bollette, che continuano ad arrivare. Sono questi gli aiuti. Se vuole le faccio un altro esempio: il fondo perduto? Lo calcolano su aprile, ma io guadagno di più a marzo, quando fatturo quasi il doppio. Così l'aiuto non arriva mai. Devo tenere chiusa per forza una struttura piena di debiti e devo rincorrere qualcosa di cui ho diritto. In questa situazione sei destinata a morire.

Adesso il parco ha riaperto?

No, a che scopo riaprire? Non mi conviene e non ho la forza di farlo. Le misure restrittive non permettono di svolgere le normali attività, perché i bambini dovrebbero indossare sempre le mascherine, alcuni giochi non possono essere usati e le entrate sarebbero ridotte. Ogni 5 o 7 bambini servirebbe un operatore e in più ci vorrebbe personale anche su ogni gioco, perché i bambini devono mantenere le distanze di sicurezza sui gonfiabili. I posti con le strutture più grandi continuano a rimanere chiusi. Si tratta di una situazione economicamente insostenibile e ci stanno prendendo in giro, perché ci danno la possibilità di aprire, ma con queste regole è impossibile: non c'è un piano, è tutto senza un senso. Le aperture limitative sono inutili, una presa in giro, ma il governo non si prende la responsabilità di chiudere tutto, perché sarebbe un costo enorme per lo Stato e allora pensa a queste vie di mezzo che non servono a nessuno. E non sono solo io a essere in difficoltà.

Ma nessuno ci aiuta e i debiti continuano a salire.

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