Cronache

Il grido del sindaco di Lampedusa: "Porti chiusi? Solo alle Ong, non ai migranti"

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, attacca il governo: "Porti chiusi? Quello di Lampedusa è aperto, evidentemente non facciamo parte dell'Italia". Da lunedì sono oltre 140 i migranti sbarcati sull'isola fra le proteste dei cittadini

Il grido del sindaco di Lampedusa: "Porti chiusi? Solo alle Ong, non ai migranti"

Più di 140 persone arrivate negli ultimi giorni: tra sbarchi e proteste, Lampedusa è una bomba pronta ad esplodere. Soltanto ieri sono approdati sull’isola, a bordo di due diverse imbarcazioni, 110 migranti che sono rimasti sul molo Favaloro, assistiti dal personale sanitario e dalle forze dell’ordine. Nell’hotspot non c’è più posto. O meglio all’interno del centro di accoglienza non c’è abbastanza spazio per assicurare il distanziamento sociale e l’isolamento precauzionale di chi arriva dalle coste africane.

In 50 sono stati trasferiti ieri, mentre 60 profughi aspettano ancora sulla banchina del porto di conoscere il proprio destino. Ieri, nonostante i divieti imposti per arginare l’epidemia di coronavirus, un gruppo di cittadini, si è radunato sotto la sede del comune per chiedere lo stop agli sbarchi. Gli isolani che si sono dati appuntamento per manifestare in via Vittorio Emanuele, preoccupati per l’emergenza sanitaria in corso, puntano il dito contro alcuni migranti che, secondo le ricostruzioni, avrebbero violato la quarantena lasciando il centro di accoglienza per passeggiare nella centrale via Roma.

"Lampedusa non è in grado di accogliere persone per un tempo prolungato e nel massimo rispetto dei protocolli sanitari previsti dall'emergenza Covid-19, dunque coloro che arrivano devono essere immediatamente trasferiti in luoghi adibiti alla quarantena e al distanziamento sociale per la tutela della salute di tutti", ha sottolineato oggi Claudia Vitali di Mediterranean Hope, il programma di rifugiati e migranti della federazione delle chiese evangeliche in Italia. Per questo il sindaco dell’isola, Salvatore Martello, già ieri aveva chiesto l’intervento del Viminale. La proposta inviata a Roma è quella di predisporre una "nave dell’accoglienza" dove sistemare i migranti, nell'attesa che vengano portati sul continente.

"Sull'isola non ci sono strutture adeguate, ma non è neppure possibile pensare di lasciare questa gente a tempo indeterminato sul molo Favaloro in attesa del trasferimento", ragionava ieri il primo cittadino. "Se ci fosse una nave qui di fronte i migranti – aveva aggiunto - potrebbero essere intercettati già prima di arrivare sull'isola o in caso di sbarchi autonomi verrebbero immediatamente trasferiti a bordo". Sì, perché gli sbarchi, a Lampedusa, sono destinati a proseguire nonostante il divieto di approdo imposto dal governo alle Ong per tutta la durata dell’emergenza Covid-19.

"Per quelli che continuano ad arrivare autonomamente che cosa prevede il governo?", si chiede il sindaco."La verità è che noi siamo stati cancellati, il porto di Lampedusa continua a restare aperto", si sfoga oggi Martello, sentito dall’agenzia di stampa Adnkronos. "Non è vero – attacca - che hanno chiuso i porti d'Italia per la durata dell'emergenza coronavirus, come dicono, noi evidentemente non facciamo parte dell'Italia".

Nel frattempo, a largo di Linosa, da tre giorni la nave Alan Kurdi, dell’Ong tedesca Sea Eye, aspetta di poter far sbarcare quasi 150 migranti soccorsi nel Mediterraneo. "Sono in acque internazionali, più vicini alla Sicilia che a noi", mette le mani avanti il sindaco. Intanto l’opposizione in parlamento chiede di "salvaguardare la salute" dei lampedusani. "L'isola deve rimanere blindata, se volete accogliere ed essere complici di chi traffica carne umana, fatelo in mare, con una nave adibita a centro di prima accoglienza", dice Angela Maraventano, ex senatrice leghista originaria dell’isola.

"Lampedusa è sotto assedio, mentre invitiamo gli italiani a rimanere in casa per la sicurezza di tutti, arrivano in Sicilia, indisturbati, decine di migranti", tuona anche la deputata di FdI, Carolina Varchi.

"Come sempre i provvedimenti del governo sono stati tardivi, mentre l'Europa - tutta impegnata ad impiccare gli Stati del Sud in inutili vincoli di bilancio - ancora una volta si gira dall'altra parte", denuncia Laura Ravetto, deputata e responsabile del Dipartimento immigrazione di Forza Italia, che chiede al governo Conte di non abbandonare gli isolani in un momento così delicato.

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