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I veri numeri sui femminicidi

Sto per dare di sicuro una buona notizia. Eccola. Siamo nel mondo tra i Paesi con il tasso minore di femminicidi

I veri numeri sui femminicidi

Sto per dare di sicuro una buona notizia. Eccola. Siamo nel mondo tra i Paesi con il tasso minore di femminicidi. In Europa, che è il continente dove si versa meno sangue di donna, l'Italia è al terzo posto nella classifica delle nazioni dove è minore il rischio per ragazze e signore di essere uccise a causa del loro sesso. Ho uno strano presentimento però. Questa buona notizia non sarà gradita. Sarò gentilmente redarguito dai critici più moderati per essere stato inopportuno e insensibile, specie a ridosso dell'8 marzo. Dalle femministe, ma anche dai femministi della sinistra morale, prevedo di essere accusato di connivenza ideologica con assassini e stupratori. Ma come? Per la Festa delle Donne è intervenuto il presidente Sergio Mattarella dicendo che i delitti contro le donne sono troppi, e questo qua osa innaffiare la sacrosanta indignazione con numeri incontestabili ma sconvenienti perché idonei a smorzare il rogo contro la cultura del patriarcato che secondo costoro vedrebbe l'Italia vincere le Olimpiadi dell'arretratezza mentale e della «violenza di genere», da cui una sorta di propensione dei maschi all'uso del coltello contro le femmine.

Aspetto ancora qualche riga a esternare diffusamente i dati di questo primato virtuoso, che nessun lettore di giornali o telespettatore sospetterebbe. In realtà le cifre sono note da fine novembre dell'anno scorso, e qualcuno le ha riferite ma nascondendole un po', perché ci si vergogna di apparire fuori contesto rivelando la verità fattuale quando non appare in rima con la volontà educativa della sinistra morale, che oggi è più che mai dominante, la quale fa discendere il male da discorsi come quelli che mi permetto di pronunciare.

In questo momento in Francia è nata una discussione a proposito di un'inchiesta del settimanale Elle, che ha raccolto 50 testimonianze di donne che sarebbero state stuprate o aggredite sessualmente da tale Gerard Miller, in Francia famosissimo psicanalista di estrema sinistra e fin qui ritenuto un femminista provetto per i suoi discorsi infuocati. Sceglieva le (presunte) vittime tra chi avesse meno di 23 anni, le portava a casa, le ipnotizzava, e costoro si ritrovavano in culotte su un letto. Ovviamente erano ragazze propense a ritenerlo un personaggio sacro, insospettabile, avverso al maschilismo e al patriarcato. E probabilmente era sincero. La sinistra morale, di cui era esponente, è senza parole. Le femministe sue amiche, incapaci di vedere una responsabilità personale, chiedono una risposta politica. Ci ricascano: come se la capacità di fare il male dipendesse dall'ideologia o dai valori professati a parole. C'è una distanza enorme tra parole e fatti. C'è una sopravvalutazione enorme data a battute più o meno felici, che mettono in croce come odiatore chi usa un linguaggio fuori dal vocabolario purgato dalla sinistra morale. Uno può autoconvincersi di essere coraggioso, esercitandosi a urlare sono coraggioso, sono coraggioso, ma esiste qualcosa che sfugge, ed è la libertà di gettarsi o no in acqua per salvare un bambino.

Ed eccoci ai numeri. Si riferiscono al 2022, che è l'ultimo anno da cui si possano ricavare statistiche comparative. Inizio dalle cifre globali, agghiaccianti. Trascrivo dall'Ansa del 25 novembre 2023: «Quasi 89.000 donne sono state uccise intenzionalmente nel 2022 in tutto il mondo, il numero più alto registrato annualmente nel corso degli ultimi due decenni, contro le 81.100 vittime del 2021. Lo afferma una nuova ricerca dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) e Un Women». Ed eccoci all'Europa.

All'apice dello schifo c'è la Lettonia: ci sono stati 2,1 femminicidi ogni 100mila donne. Sull'infame podio, gli altri due Paesi baltici, Lituania ed Estonia. La percentuale più bassa, e per così dire virtuosa, riguarda la Grecia (0,16), poco più sopra la Svezia, indi appaiate Italia e Spagna con lo 0,38, dato ben sotto alla media europea dei 27 Paesi Ue, che si attesta allo 0,68. In numero assoluto, il brutale primato appartiene alla Germania: nel 2022 le donne uccise sono state 225. In Italia 125, su un totale di 319 omicidi. Le donne uccise sono quindi circa il 39% rispetto al totale.

Una osservazione. A parte il caso della Svezia i femminicidi sono diffusi maggiormente proprio nei Paesi dove la cultura progressista anti-patriarcato è stravincente. E i Paesi meridionali, che sarebbero ancora preda di stereotipi sulla superiorità del maschio, causa antichi retaggi cattolici od ortodossi, sono quelli messi per così dire - meglio; quelli invece eredi del comunismo o del ritornante paganesimo, come i Paesi baltici e scandinavi, fanno scorrere più sangue femminile che dalle nostre parti.

Perché? Qualcuno troverà la tesi giusta. Io non ce l'ho. Alcune correnti femministe di pensiero, anche se nel caso la ritengo una parola esagerata, ritengono che sia insito nel maschio, a prescindere dalle culture vigenti, non l'essere omicida in generale ma il propendere inesorabile per l'assassinio di esponenti dell'altro sesso.

Sicure? Resta allora da spiegare perché Caino invece di prendersela con Eva o qualche sorella o concubina abbia scelto Abele, come poi Romolo con Remo, lasciando sopravvivere la lupa.

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