Cronache

Lo stupro di gruppo nel video choc: presi due giovani magrebini

I giovani arrestati, entrambi di origini marocchine, avrebbero stuprato una transessuale peruviana sulla riviera di Rimini. Due testimoni hanno ripreso l'aggressione con il telefonino

Un agente di polizia in Toscana (foto di repertorio)
Un agente di polizia in Toscana (foto di repertorio)

Violenza sessuale di gruppo. È questa l'ipotesi di reato contestata dal gip di Rimini Vinicio Cantarini a due giovani bolognesi, entrambi di origini marocchine, per aver stuprato una transessuale peruviana di 47 anni. Gli aggressori, Mohammed Bouhayate, 21 anni e Aiman Rakhssane di 19, sono stati incastrati da un video di circa 20 secondi ripreso col telefonino da due passanti.

Lo stupro

I fatti risalgono alla notte tra sabato 16 e domenica 17 luglio in viale Regina Magherita, a Bellariva di Rimini. Pressappoco alle ore 4 del mattino, i due giovani avrebbero incrociato lungo il percoso la 47enne peruviana che stava rientrando in albergo. Così hanno cominciato ad impurtunarla: dapprima con frasi di dubbio gusto poi, sono passati alle maniere forti. A quanto si apprende, la vittima non avrebbe fatto in tempo a dileguarsi che dai due malintenzionati che sarebbe stata aggredita e violentata in strada. Per fortuna, però, le sue grida non sono rimaste inascoltate. Due giovani nordafricani sono accorsi in aiuto della 47enne che, per fortuna, è riuscita a mettersi in salvo e ad allertare le forze dell'Ordine. Accompagnata in pronto soccorso, i medici le hanno riscontrato la frattura del naso e varie lesioni al volto con una prognosi di 35 giorni.

L'arresto

I due giovani bolognesi sono stati intercettati e arrestati dalla polizia a poche ore dalla brutale aggressione. I ragazzi intervenuti sul luogo dello stupro hanno filmato tutto col il telefonino. La testimonianza è stata decisiva ai fini delle indagini-lampo sul caso. Gli aggressori, difesi dall'avvocato Luciano Bertoluzza del Foro di Bologna, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia del gip di Rimini, Vinicio Cantarini, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Bouhayate e l'obbligo di firma per Rakhssane con il divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6 del mattino. "In diritto va osservato che la condotta, descritta e provata, risulta integrare più correttamente il delitto di violenza sessuale di gruppo", ha scritto il gip Cantarini nell'ordinanza contestando anche al 19enne lo stesso reato dell'amico e autore fisico della violenza.

"Un concorso morale e materiale perché da manforte all'amico impedendo alla vittima di togliersi gli stivali col tacco per tentare di scappare".

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