Cronache

Ong sempre più attive. E Sea Eye punta l'Italia

Anche a dicembre non si arresta il flusso migratorio dalla Libia: la tedesca Sea Eye con 221 migranti a bordo si trova a largo delle coste siciliane

Ong sempre più attive. E Sea Eye punta l'Italia

Si trova a largo della Sicilia, a poche miglia dalle coste agrigentine, la nave dell'Ong tedesca Sea Eye. A bordo ci sono 221 migranti recuperati in quattro distinte operazioni avvenute non lontano dalla Libia.

Nelle scorse ore almeno due persone sono state evacuate per via delle loro condizioni di salute. A confermarlo su Twitter sono stati gli stessi attivisti tedeschi, i quali adesso chiedono un porto sicuro all'Italia. “Ringraziamo le autorità di soccorso italiane – si legge sulla pagina social di Sea Eye – ma adesso abbiamo bisogno di un porto sicuro per evitare ulteriori problemi di salute ai migranti”. Per il momento non è dato sapere se da Roma sia o meno arrivato il via libera.

I salvataggi nel Mediterraneo sono avvenuti quando il mare era in discrete condizioni, ma già da domenica sera il meteo ha iniziato a destare preoccupazione. La nave dell'Ong ha quindi puntato verso la Sicilia per trovare riparo. L'attivismo di Sea Eye è indice di un flusso migratorio mai cessato, nemmeno a dicembre.

Gli unici giorni di tregua in tal senso sono arrivati nelle settimane in cui tra la Sicilia e la Libia hanno imperversato intense perturbazioni. Da circa dieci giorni il meteo è apparso più clementi e i trafficanti dall'altra parte del Mediterraneo hanno subito messo in mare decine di barconi.

Un problema in più per il governo italiano, già alle prese con un 2021 da incubo. Se lo scorso anno è stato caratterizzato da una forte impennata del numero degli sbarchi, gli ultimi 12 mesi hanno visto un incremento ancora più marcato. I dati del Viminale in tal senso parlano chiaro. Dal primo gennaio a oggi sono arrivate illegalmente 63.713 persone, a fronte 33.394 dello stesso periodo del 2020. A novembre un nuovo picco del flusso migratorio. In trenta giorni sono sbarcati 9.517 migranti, soltanto negli anni delle emergenze post primavera araba il penultimo mese dell'anno è arrivato a sfiorare quota 10.000.

Solitamente la stagione autunnale è quella meno intensa per la gestione del fenomeno migratorio. L'instabilità in Libia, aumentata in prossimità delle elezioni del 24 dicembre (le quali quasi sicuramente saranno rinviate), ha contribuito a peggiorare la situazione. Ne è consapevole anche lo stesso presidente del consiglio Mario Draghi. Nel discorso tenuto il 15 dicembre alla Camera alla viglia del consiglio europeo, l'ex governatore della Bce ha sottolineato come l'Italia, di fronte all'attuale situazione, non può essere lasciata da sola dell'Ue.

La stagione autunnale è stata caratterizzata anche da un ritrovato attivismo delle Ong. Diverse le navi cosiddette umanitarie operanti nel tratto di mare in cui scorre la rotta libica dell'immigrazione. La Sea Eye è soltanto l'ultima ad aver chiesto, negli ultimi due mesi, un porto sicuro all'Italia.

In mare in questo momento c'è anche la Ocean Viking di Sos Mediterranée e la Geo Barents di Medici Senza Frontiere.

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