Cronache

Paga una mazzetta da 5mila euro, ora dovrà risarcirne 50mila

La multa è stata dichiarata definitiva: l'uomo non può fare ricorso e dovrà pagarla per forza

Paga una mazzetta da 5mila euro, ora dovrà risarcirne 50mila

Il Tribunale di Roma ha condannato un uomo a due anni di carcere e al pagamento di una multa da 50mila euro, per aver pagato una mazzetta da 5mila euro.

Gianfranco Morani, direttore dei lavori della società Ottavia srl, avrebbe corrotto, con una bustarella da 5mila euro, Salvatore Urbinati, un dirigente capitolino per chiudere un occhio su alcuni abusi edilizi compiti nella borgata Ottavia, con l'intento di non completare un parcheggio, voluto dal Comune.

Il Campidoglio ha chiesto, per quella tangente, il risarcimento, costituendosi parte civile nel processo che vede implicato Morani. Il legale del Comune ha sottolineato in aula l'entità del danno, che ha danneggiato l'operato delle strutture amministrative, il cui obiettivo è quello di rendere più efficaci gli interventi sulla città. I giudici della seconda sezione hanno condannato l'uomo a scontare due anni di reclusione. In più, Morani dovrà pagare al Comune un'ammenda pari a dieci volte la mazzetta versata, cioè 50mila euro, somma che i magistrati hanno dichiarato definitiva: in questo modo, qualsiasi ricorso ad altri procedimenti civili è impossibile e i tempi della liquidzione del danno si riducono. La condanna alla reclusione, invece, può essere impugnata, per presentare ricorso presso la Corte d'appello.

Il Corriere della Sera riporta che il processo in cui è imputato Morandi è il risultato di un'inchiesta più ampia, che dal 2015 ha portato all'arresto di 39 persone, tra imprenditori e funzionari comunali, colpevoli dello scambio di mazzette per ottenere favori o appalti.

Morani, però, ha chiesto di essere giudicato separatamente dagli altri imputati, perché dichiaratosi innocente, mentre il funzionario pubblico che ha accettato la mazzetta sta affrontando il processo in cui sono implicate anche le altre persone coinvolte nell'inchiesta.

La decisione di condannare un uomo a pagare dieci volte i soldi sborsati per corrompere un funzionrio potrebbe essere destinata a fare la storia della giurisprudenza.

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