Cronache

Papa Francesco canonizza 35 nuovi santi. C'è anche l'italiano Angelo da Acri

Tra i nuovi santi anche un italiano, Sant’Angelo D’Acri, grande predicatore nel Sud d’Italia vissuto tra il 1669 e il 1739. Due sacerdoti portoghesi martirizzati in Brasile nel ‘600 dai calvinisti olandesi insieme a 28 fedeli

Papa Francesco canonizza 35 nuovi santi. C'è anche l'italiano Angelo da Acri

La Chiesa ha 35 nuovi santi. Papa Francesco è entrato in processione in piazza San Pietro, per presiedere la messa con il rito di canonizzazione a cui assistono i pellegrini e le delegazioni ufficiali dei Paesi d'origine dei nuovi saliti agli altari. Due sacerdoti portoghesi martirizzati in Brasile nel ‘600 dai calvinisti olandesi insieme a 28 fedeli. Tre adolescenti indios messicani uccisi in odio alla fede in Messico all’inizio dell’evangelizzazione di questo Paese. Un sacerdote spagnolo fondatore, nell’Ottocento, di una congregazione religiosa femminile e un religioso italiano grande predicatore nel Regno di Napoli tra il XVII e il XVIII secolo.

"Rinnovare ogni giorno la scelta di Dio, una scelta d'amore - ha detto Bergoglio -. I santi canonizzati oggi, i tanti martiri soprattutto, indicano questa via. Essi non hanno detto "sì" all'amore a parole e per un po', ma con la vita e fino alla fine. Il loro abito quotidiano è stato l'amore di Gesù, quell'amore folle che ci ha amati fino alla fine, che ha lasciato il suo perdono e la sua veste a chi lo crocifiggeva".

André de Soveral e Ambrósio Francisco Ferro erano due sacerdoti portoghesi. Furono martirizzati insieme a 28 fedeli. Il loro sacrificio si inserisce nell'ambito dell’evangelizzazione nel Rio Grande do Norte, in Brasile, iniziata nel 1597 da missionari gesuiti e sacerdoti diocesani, provenienti dal cattolico Regno del Portogallo. Qualche decennio dopo con l’arrivo degli Olandesi (calvinisti) i cattolici subirono la restrizione della libertà e vennero perseguitati. Il 16 luglio 1645 a Cunhaú, durante una messa un gruppo di soldati olandesi, con al seguito degli Indios, con Indios, fece irruzione nella cappella e massacrò i fedeli. Il secondo episodio, il 3 ottobre dello stesso anno, i cattolici di Natal furono fatti prigionieri e insieme al loro parroco, padre Ambrosio Francisco Ferro, furono mutilati e lasciati morire. Padre André de Soveral, don Ambrosio Francisco Ferro, il laico Mateus Moreira e i loro 27 compagni sono stati beatificati da Giovanni Paolo II nel 2000.

Rimaniamo in America Latina, ma ci spostiamo in Messico, per sapere qualcosa di più di Cristoforo, Antonio e Giovanni, indios uccisi ancora adolescenti nel 1527 e nel 1529. Sono considerati i protomartiri del Messico e dell'intero Continente americano. Educati dai francescani, avevano abbandonato il culto locale degli idoli. Cristoforo, cercando di portare il Vangelo tra familiari e conoscenti, trovò l'opposizione del padre che lo uccise gettandolo su un rogo acceso. Antonio e Giovanni, accompagnando in un viaggio dei missionari, furono uccisi a bastonate da un gruppo di indios. Fu San Giovanni Paolo II a beatificare i tre ragazzi, nel santuario di Guadalupe in Città del Messico, il 6 maggio 1990.

Veniamo all'Europa: Faustino Míguez nacque il 25 marzo 1831 in Galizia, Spagna. Ordinato sacerdote nel 1856 tra i padri Scolopi, l'anno successivo fu inviato alla prima fondazione scolopica a Cuba. Si spostò poi in diverse comunità della Spagna. Faustino visse oltre 50 anni tutto votato all'educazione: serviva e amava il Signore nei bambini, specialmente i più bisognosi, deboli o malati. Più tardi scoprì la condizione di abbandono e di ignoranza in cui viveva la donna. Fondò quindi l'Istituto Calasanzio, Figlie della Divina Pastora per l'educazione delle bambine. Padre Faustino morì l'8 marzo 1925, all'età di 94 anni a Getafe e fu proclamato beato il 25 ottobre 1998 da San Giovanni Paolo II.

Tra i nuovi Santi, come dicevamo, c'è anche un italiano, Angelo d'Acri, al secolo Luca Antonio Falcone, nato ad Acri (Cosenza) il 19 ottobre 1669. A 18 anni decise di farsi Frate Minore Cappuccino, ordinato sacerdote si diede alla predicazione.

Dal 1702 al 1739, anno della sua morte, percorse instancabile tutta la Calabria e buona parte dell'Italia meridionale, predicando e tenendo esercizi spirituali e missioni popolari. Trascorreva anche molte ore nel confessionale non stancandosi di ascoltare i peccatori. Ad Acri un grande santuario custodisce il suo corpo. Papa Leone XIII lo beatificò il 18 dicembre 1825.


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