Cronache

"Petardi e fumogeni". Palazzo Chigi blindato per la protesta dei taxi

Continua la manifestazione in piazza Montecitorio: “Ci incateniamo oggi per essere liberi domani”. Disagi in tutta Italia, da Roma a Milano. Cori contro il governo, Mario Draghi e Uber

"Petardi e fumogeni". Palazzo Chigi blindato per la protesta dei taxi

Sale il livello di tensione a Roma per la protesta dei taxi. Petardi e fumogeni in via del Corso, le autorità hanno blindato Palazzo Chigi e gli altri palazzi istituzionali. I manifestanti, arrivati da tutta Italia, chiedono lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl Concorrenza, che prevede la liberalizzazione del settore.

Tenuti a distanza dal palazzo del governo per evitare l’escalation, i tassisti hanno scandito cori contro il governo e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Nel mirino dei manifestanti e dei sindacati anche Uber, dopo la pubblicazione dell’inchiesta internazionale Uber-files. I documenti hanno svelato i dietro le quinte dello sbarco della società in 40 Paesi, a partire dalle leggi ad hoc e ai rapporti diretti con premier e capi di Stato (da Macron a Biden).

"Chiediamo che il governo stralci l'articolo 10 del Ddl Concorrenza e apra subito un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati", la richiesta dei sindacati dei tassisti. Secondo le organizzazioni, gli operatori del comparto taxi “non sono assolutamente disposti ad accettare che le regole del loro lavoro vengano riscritte attraverso una delega che non comporta un loro coinvolgimento diretto e dell'intero Parlamento”.

La protesta va avanti e sono attese novità a stretto giro di posta. Cinque rappresentanti sindacali ieri si sono incatenati davanti Palazzo Chigi e lì hanno trascorso la notte. "Ci incateniamo oggi per essere liberi domani", il messaggio all'esecutivo. Disagi in tutta Italia: da Roma a Torino, passando per Milano e Napoli. Nel capoluogo campano, inoltre, è stato esposto uno striscione di protesta contro Uber e il sindacalista romano Loreno Bittarelli di Radiotaxi. Quest’ultimo non è d’accordo con la protesta in corso: “È un fermo non autorizzato, i tassisti più facinorosi ci impediscono di lavorare.

Chiedono lo stralcio completo del Ddl, noi invece siamo favorevoli a riscriverlo, abbiamo avuto due incontri con il vice ministro ai Trasporti, Teresa Bellanova e vogliamo dialogare”, le sue parole riportate dal Corriere.

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