Coronavirus

"Il virus arriva dai Balcani, 2 casi gravi a Piacenza"

A Piacenza due casi di polmoniti gravi: "Virus di provenienza dall'area dei Balcani'', spiega il direttore del Pronto Soccorso Stefano Magnacavallo

"Il virus arriva dai Balcani, 2 casi gravi a Piacenza"

Due casi di polmoniti gravi, riconducibili quasi con certezza alla cosiddetta "infenzione interstiziale bilaterale'' del coronavirus, sono stati registrati nella città di Piacenza. A darne conferma è Andrea Magnacavallo, direttore del Pronto Soccorso e di Medicina Generale dell'ospedale piacentino: "Si tratta di un virus contratto in area balcanica", assicura alle pagine del quotidiano Libertà.

Virus dai Balcani a Piacenza

Proprio quando l'emergenza Covid sembrava stesse rientrando, la città di Piacenza piomba nell'incubo dei ''contagi d'importazione''. Stando a quanto si apprende da fonti a vario titolo, si tratta di due persone con meno di 40 anni che, con altissima probabilità, hanno contratto il virus in area balcanica. Tornate nel Belpaese, qualche giorno fa, hanno manifestato i sintomi acuti della malattia salvo poi essere ospedalizzati d'urgenza. "In questi ultimi giorni abbiamo riscontrato alcuni casi di Covid importanti. Casi di malattie di un virus contratto in area balcanica, dove sono ancora in fase epidemica. - spiega il dottor Magnacavallo -In questo momento quello è un territorio in cui il virus è molto aggressivo. Un territorio a noi vicino, con cui abbiamo rapporti. Una questione su cui riflettere". In questi casi "il quadro della malattia - conclude il medico - è quello classico. Il virus ha una carica importante. Hanno sviluppato la malattia in forma classica, come l’abbiamo vista in primavera. E questo è il fatto nuovo".

I 'focolai d'importazione' dall'Est Europa

I dati del monitoraggio raccolti dal ministero della Salute in collaborazione dell'Istituto Superiore di Sanità, relativi all'ultima settimana di luglio, profilano una situazione tutt'altro che rosea: i casi di positivà al virus sarebbero in sensibile aumento. Tuttavia, onde ingenerare vacui allarmismi, è bene precisare che si tratta di ''focolai importati'', ovvero, di contagi contratti fuori dai confini dell'Italia. La provenienza del nuovo virus è perlopiù riferibile all'area balcanica e, in generale, all'Europa Orientale. "I casi di Covid sono in lieve aumento, anche se la situazione resta contenuta, con un R0 di poco al di sotto dell’unità" ha spiegato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, al Corriere della Sera qualche giorno fa. "In molte regioni abbiamo diversi focolai a partire da casi importati - ha proseguito -. Ciò è abbastanza atteso dal momento che l’epidemia sta galoppando in diversi Paesi del mondo. Poteva andare peggio, visto l’assedio. Covid-19 imperversa nel resto d’Europa, con i Paesi balcanici colpiti in pieno dall’ondata di contagi, dall’estero tornano centinaia e centinaia di immigrati da zone dove l’epidemia segna rosso. Un numero da tenere sott’occhio è quello relativo all’incidenza dei casi che negli ultimi 14 giorni è di 5.

1 per 100mila abitanti, in aumento".

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