Processo Thyssen: pene ridotte a tutti
28 Febbraio 2013 - 12:21Secondo i giudici della Corte d’appello di Torino non ci fu dolo. Dieci anni all'ad Herald Espenhahn (nel primo grado aveva avuto 16 anni). Grida dei parenti delle vittime
Al processo della Corte di appello di Torino per il rogo alla fabbrica Thyssenkrupp a tutti gli imputati sono state ridotte le condanne inflitte in primo grado. Le pene variano dai 9 ai 7 anni di reclusione. All’amministratore delegato Herald Espenhahn è stata ridotta a 10 anni per la cancellazione dell’omicidio volontario: per la Corte si è trattato di omicidio colposo con colpa cosciente. Secondo i giudici della Corte d’appello di Torino, che hanno letto la sentenza nella maxi aula 1 del tribunale di Torino, non ci fu dolo. A Raffaele Salerno, responsabile dello stabilimento, 8 anni e mezzo. A Gerald Priegnitz, membro del comitato esecutivo dell’azienda e al dirigente Marco Pucci 7 anni. Per il responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri condanna a 8 anni. Nove anni al dirigente Daniele Moroni.
Ad assistere alla lettura della sentenza i familiari delle vittime, il vicesindaco di Torino, Tom Dealessandri, l’assessore al lavoro della Provincia Carlo Chiama e i rappresentanti sindacali. Presente in aula, accanto ai pm, anche il procuratore generale Marcello Maddalena. Urla e proteste durante la lettura della sentenza. "Maledetti", hanno gridato alcuni familiari delle vittime. Dal pubblico hanno fatto eco: "Questa è la giustizia italiana, che schifo".
Il pm Guariniello: resta una sentenza storica
"Al di là del mancato riconoscimento del dolo eventuale - ha detto il pm Raffaele Guariniello - resta una sentenza storica: quello che conta è che mai in Italia sono state date pene così alte per un incidente sul lavoro. È vero - ha aggiunto - l’aspetto storico legato al dolo è venuto meno.
Noi comunque porteremo avanti questa tesi nel prossimo grado di giudizio".