Cronache

Roma, paura per l'antrace: due casi di contagio

Allarme antrace nella capitale: due le persone contagiate dopo la morte di dieci bovini infetti in un allevamento di Grottaferrata

Roma, paura per l'antrace: due casi di contagio

Tutto è iniziato con la morte di dieci bovini, la settimana scorsa, in un allevamento di Grottaferrata, comune dei Castelli Romani. Le analisi compiute sulle carcasse non hanno lasciato dubbi. Carbonchio. Questa, la causa dei decessi. Un’infezione che, secondo i veterinari della Asl Roma 6, che hanno eseguito le autopsie, citati da Repubblica, si è manifestata con “elevata virulenza”.

Subito è scattato l’allarme contagio. Il bacillus anthracis, infatti, può svilupparsi nell’uomo anche attraverso l’esposizione ad animali o tessuti animali infetti e, se non viene trattata tempestivamente, l'infezione può condurre al decesso nel giro di qualche giorno. Così, la località Molara, quella in cui si trovava l’allevamento, è diventata subito off-limits. I capi di bestiame sopravvissuti sono stati confinati, le strutture in cui si trovavano in precedenza disinfettate e l’intera area sottoposta alla vigilanza di Asl, Carabinieri e Polizia Locale.

Nonostante le precauzioni prese dal sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti, però, come riporta un articolo pubblicato oggi in prima pagina da Il Messaggero, i casi di contagio fra gli esseri umani sarebbero già due. Si tratta, sempre secondo quanto riporta il quotidiano romano, del veterinario che ha eseguito le autopsie sugli animali stroncati dall’infezione e del guardiano dell’allevamento.

Il veterinario che ha contratto l’antrace, secondo quanto ha dichiarato al Messaggero il direttore della Prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi, sarebbe stato dimesso nei giorni scorsi. Quello del dipendente dell’azienda, invece, resta ancora un caso non confermato. Tuttavia, l’uomo si trova attualmente ricoverato all’Istituto Spallanzani, specializzato in malattie infettive. Nei giorni scorsi si era recato più volte al pronto soccorso di Frascati per “problemi cutanei”. E uno dei sintomi manifestati dai pazienti che contraggono l’antrace, infatti, è proprio la comparsa di lesioni di colore scuro sulla pelle. Per questo, l’operatore agricolo, che lavorava nella zona infetta, “è stato trattato come caso sospetto”, ha spiegato Sigismondi al Messaggero.

Dopo un primo caso di antrace confermato e uno sospetto, tra gli abitanti delle zone limitrofe inizia a diffondersi la paura. In molti sono preoccupati per i rischi della diffusione del batterio. Dall’amministrazione comunale, però, rassicurano: la situazione è sotto controllo. Non ci sono stati altri casi di infezione tra i bovini e “la vicenda si chiuderà a breve”, ha spiegato il sindaco di Grottaferrata, citato dallo stesso quotidiano romano. Ad informare la cittadinanza sui sintomi da non sottovalutare, come eruzioni cutanee, problemi respiratori e gastrointestinali, ci penseranno i vertici della Asl Roma 6 che domani, nel primo pomeriggio, incontreranno i residenti nella sala consiliare del Comune.

L’ipotesi più probabile sull’origine del contagio tra i bovini, infine, è che il batterio possa essersi sviluppato sul terreno a causa della siccità e che possa essere stato, quindi, ingerito dagli animali.

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