Cronache

"Centinaia di casi nel cioccolato". Si allarga il focolaio di salmonella

I casi di Salmonella nei bambini, con possibile collegamento al consumo di cioccolato, sarebbero 134. La nota di Efsa ed Ecdc: "Avviati richiami di prodotti in diversi Paesi". Nessuna segnalazione in Italia

"Centinaia di casi nel cioccolato". Si allarga il focolaio di salmonella: i Paesi coinvolti

Le segnalazioni di infezione da Salmonella Typhimurium monofasica nei bimbi, con possibile collegamento al consumo di cioccolato, sono in repentino aumento. Lo confermano l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l'Agenzia europea per il controllo delle malattie (Ecdc) con una nota congiunta: "Sta evolvendo rapidamente in sette Paesi della Ue e dello Spazio economico europeo oltre che nel Regno Unito", si legge nel comunicato.

"Casi in aumento"

Stando a quanto si apprende dalla nota dell'Edc, alla data del 6 aprile (ieri), sarebbero stati registrati 134 casi di Salmonella Typhimurium monofasica in 9 Paesi d'Europa (Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito). A contrarre l'infenzione sarebbero perlopiù bambini di età inferiore ai 10 anni. Tra i sintomi del contagio segnalati dall'Agenzia europea per il controllo delle malattie vi sono, nei casi in cui si è reso necessario il ricovero, febbre e diarrea sanguinolenta. Anche se, è bene precisarlo, generalmente la salmonella si risolve spontaneamente in 3/4 giorni e l'ospedalizzazione è piuttosto rara.

Il collegamento con il consumo di cioccolato

Il primo caso è datato al 7 gennaio 2022, nel Regno Unito. I successivi, invece, risalgono al mese febbraio. L'infezione sembrerebbe essere riconducibile al consumo di alcuni prodotti dolciari disponibili nella Grande Distribuzione. Nello specifico si tratterebbe di alcune tipologie di ovetti Kinder Ferrero per i quali è già stato disposto il ritiro dal mercato. A tal riguarda l'Edc precisa: "Sulla base di interviste con pazienti e studi epidemiologici analitici iniziali, sono stati identificati specifici prodotti a base di cioccolato come la probabile via di infezione. - si legge nella nota -I casi interessati sono stati identificati attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate. Poiché questo metodo di test non viene eseguito di routine in tutti i paesi, alcuni casi potrebbero non essere rilevati". Finora sono stati avviati richiami di prodotti in diversi Paesi per prevenire il consumo di prodotti potenzialmente contaminati da Salmonella. "Ulteriori indagini sono in corso da parte delle autorità della salute pubblica e della sicurezza alimentare nei paesi in cui vengono segnalati casi, per identificare la causa e l'entità della contaminazione e per garantire che i prodotti contaminati non siano immessi sul mercato. - concludono - L'ECDC e l'EFSA stanno valutando i dati disponibili da questi paesi e preparando una rapida valutazione dell'epidemia da pubblicare nella settimana dell'11 aprile 2022. Le domande sui richiami di prodotti in corso dovrebbero essere rivolte alle autorità nazionali per la sicurezza alimentare".

La nota di Ferrero

In Italia non sono stati segnalati casi di Salmonella. Ad ogni modo l'azienda Ferrero ha ritirato "volontariamente e in via precauzionale" alcuni lotti di Kinder Schoko-Bons prodotti nello stabilimento di Arlon, in Belgio. "Ferrero intende, inoltre, rassicurare di non aver ricevuto negli ultimi 6 mesi in Italia contatti di consumatori o reclami per indisposizione a seguito di consumo di prodotti Kinder. Ferrero rassicura inoltre che, ad oggi, nessun prodotto analizzato sui mercati coinvolti dal richiamo è risultato contaminato da salmonella. - si legge nella nota diramata dal colosso dolciario italiano - L’azienda sta lavorando con i propri clienti al fine di garantire che questi prodotti non siano più disponibili sul mercato.

L’azienda invita chiunque abbia acquistato e non ancora consumato il prodotto Kinder Schoko-Bons, nelle date di consumo preferenziale suddette, a non consumarlo, a conservarlo e quindi a contattare il servizio clienti al numero verde 800 90 96 90".

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