Cronache

"Gli scafisti vogliono i naufragi per tenere sotto pressione gli europei"

Secondo Paolo Narcisi, presidente di una piccola ong, gli scafisti libici sono “la feccia peggiore del mondo”, e “per loro, la vita dei migranti non vale nulla"

"Gli scafisti vogliono i naufragi per tenere sotto pressione gli europei"

Naufragi decisi a tavolino. Questo il nuovo sospetto che aleggia tra la guardia Costiera e le Ong che si occupano di salvare i migranti dai barconi degli scafisti e che, in questi giorni, sono finite nell’occhio del ciclone dopo che il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ha avviato un’indagine sul loro operato.

“Conosciamo il procuratore Carmelo Zuccaro e sappiamo che è una persona seria. Se ha detto certe cose, ci costringe a interrogarci. Noi siamo a sua disposizione. Mai i nostri satellitari sono stati contattati da scafisti libici”, afferma a La Stampa il dottor Paolo Narcisi, presidente di una piccola ong, Rainbow for Africa che il giorno di Pasqua ha partecipato al salvataggio di circa 2000 persone. “Diamo assistenza medica ma soprattutto facciamo formazione al loro personale sanitario perché crediamo che bisogna aiutarli a vivere meglio a casa loro” e uno staff medico è presente sulla Juventa, nave della ong tedesca Jugend Rettet.“La Juventa non stacca mai i suoi apparati che mandano la posizione ogni ora alla centrale operativa di Roma. Abbiamo preteso - precisa Narcisi - dal nostro partner tedesco che la nave non prenda iniziative personali. Come da ultime indicazioni della Guardia costiera, abbiamo anche arretrato il nostro raggio di azione nelle acque internazionali, in modo da non entrare in acque libiche neppure per errore”.

Secondo il presidente Narcisi gli scafisti libici sono “la feccia peggiore del mondo”, e “per loro, la vita dei migranti non vale nulla”. Anche la Guardia costiera si è convinta che gli scafisti vogliano i naufragi per tenere sotto pressione gli europei. “Non escludo - dice Narcisi - che sia accaduto qualcosa del genere anche il giorno di Pasqua. Sabato hanno fatto partire quattromila persone; le navi più grandi hanno fatto il pieno e si sono mosse verso l’Italia. In zona erano rimaste tre barche piccole”. “Eppure domenica gli scafisti hanno mandato avanti altre duemila persone.

Ma su Juventa possono salire al massimo in quattrocento, - spiega Narcisi - altri milleseicento restavano aggrappati ai gommoni. E intanto il mare diventava burrascoso. Sono state ore tragiche. La Guardia costiera italiana, di cui dobbiamo essere orgogliosi, ha fatto miracoli”.

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