Cronache

Si è ucciso il vigile che aveva posteggiato nello spazio per disabili

Il triste l'epilogo della vicenda che aveva visto come protagonista un vigile che aveva parcheggiato l'auto d'ordinanza nello stallo per disabili

La foto dell'auto nello stallo disabili fotografata dal presidente Anmic
La foto dell'auto nello stallo disabili fotografata dal presidente Anmic

A distanza di pochi giorni dalla bufera social innescata per una foto che ritraeva l'auto di ordinanza parcheggiata sullo stallo per disabili, il vigile reo confesso si è tolto la vita sparandosi con la pistola d'ordinanza.

L'episodio è avvenuto in municipio a Palazzolo, nel bresciano. Qui l'agente si sarebbe sparato attorno alle 5.45 della mattina dopo aver terminato il servizio, al momento non è dato sapere se abbia lasciato o meno un biglietto per motivare il proprio gesto estremo. Certo è che l'uomo ha vissuto gli ultimi giorni sotto gli attacchi di una vera e propria gogna mediatica nata sui social.

Quel parcheggio sullo stallo per disabili

L'episodio risale allo scroso 24 gennaio quando, il presidente dell'Anmic (associazione nazionale mutilati ed invalidi civili) di Bergamo, Giuseppe Manzoni, denuncia con sdegno sul proprio profilo Facebook un'auto della polizia locale parcheggiata in un posto riservato ai diversamente abili nei pressi di una sede universitaria del capoluogo orobico.

Ne nasce quasi subito una feroce gogna mediatica, fino al momento in cui l'agente autore del posteggio chiede umilmente scusa. "Non ho parole per esprimere il mio rammarico. Non era mia intenzione, ma purtroppo mi sono confuso con la segnaletica", dirà l'uomo, per poi automultarsi ed effettuare una donazione di 100 euro (pari all'importo della sanzione) nei confrinti della stessa Anmic.

Il presidente Manzoni pubblica quindi le scuse ricevute dall'agente mettendo, sembrava, la parola fine alla storia.

Tuttavia, a pochi giorni da quello che sembrava essere l'epilogo della vicenda, il vigile si è tolto la vita. Ora sull'accaduto indagano gli inquirenti.

A dare l'allarme era stata la moglie che, non vedendolo tornare a casa dopo il servizio, ha informato i colleghi.

Gli agenti, accompagnati dai carabinieri della Compagnia di Chiari, una volta raggiunto il municipio hanno trovato il corpo del 43enne senza vita all'interno della sua automobile di servizio.

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