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La sinistra che esiste solo perché insulta

Un altro sincero democratico, tale Luca Dell'Atti, presidente del Museo di Ostuni, posta una fotografia della premier Giorgia Meloni a testa in giù

La sinistra che esiste solo perché insulta

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Un altro sincero democratico, tale Luca Dell'Atti, presidente del Museo di Ostuni, posta una fotografia della premier Giorgia Meloni a testa in giù perché, questa volta, colpevole di aver celebrato il Giorno in memoria delle Foibe, il più feroce eccidio compiuto dai comunisti italiani in combutta con quelli titini. Buon erede di quei criminali rossi, Dell'Atti di mestiere fa il professore e ovviamente è di sinistra, pacifista, attento alla salvezza dell'ambiente eccetera eccetera. Non vogliamo infierire contro un disgraziato di Ostuni che vista la malaparata ha poi piagnucolato tutto il giorno e si è prostrato in mille scuse pensando così di salvare la poltrona che occupa. No, ogni famiglia ha i suoi fuori di testa, è che la sua di famiglia la sinistra politica e culturale li alimenta quotidianamente spargendo a piene mani odio e disprezzo contro i suoi avversari con largo uso di menzogne.

A destra è difficile, praticamente impossibile, trovare opinionisti o politici di rango giustificare il saluto fascista o l'uso della violenza politica (la Lega ha il primato di sedi e banchetti dati alle fiamme o devastati). A sinistra, viceversa, è una continua corsa a benedire l'illegalità: dalle violenze dei centri sociali all'occupazione selvaggia delle scuole, dagli immigrati che delinquono agli abusivi del reddito di cittadinanza è tutto un giustificare (vedi il caso di Ilaria Salis e dei suoi amici picchiatori in Ungheria) e a volte pure esaltare. Intendo che la cosa più grave non è il post del povero Dell'Atti bensì il silenzio assordante della segretaria del Pd Elly Schlein e del leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte sull'eccidio delle Foibe nel Giorno del ricordo.

È quel silenzio che ha indotto il professore (si fa per dire) a fare quel post in una sorta di corsa a essere più realista del re. Esisto perché insulto, esisto perché meno, esisto perché mi accodo agli editoriali di La Repubblica, esisto perché il fascismo è sul punto di fare un colpo di stato.

E così facendo non ti rendi conto che non esisti per niente, sei un semplice idiota caduto nella trappola di cattivi maestri.

Maestri, certo ma solo nel fare la loro fortuna politica ed economica sulla pelle degli altri.

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