Coronavirus

"Niente tappi a siringhe" Un nuovo flop di Arcuri?

Il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus torna al centro delle polemiche dopo lo scandalo mascherine e quello legato agli oramai celebri banchi monoposto con rotelle

"Niente tappi a siringhe" Un nuovo flop di Arcuri?

Fanno già discutere le siringhe scelte per l'inoculazione del vaccino anti-Covid dal commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri, pressoché introvabili sul mercato e decisamente costose. Il sistema scelto, quello del "luer lock", riduce in modo impercettibile il rischio di perdere anche una minima parte del farmaco contenuto al loro interno, ed al contempo non garantisce il medesimo standard di sicurezza per gli operatori sanitari che fornirebbero invece le tradizionali e più economiche siringhe dotate di cappuccio.

Ad avanzare delle perplessità a riguardo è stato in primis il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che ha parlato della precisione delle luer lock, puntualizzando che questa non differisce comunque in modo rilevante da quella assicurata da siringhe tradizionali e meno costose. "Si equivalgono", ha spiegato Sileri a Quarta Repubblica, come riferisce "La Verità". "Sarei molto più attento invece alla copertura dell'ago. Un conto è vaccinare qualche decina di persone, un altro qualche milione di italiani. E io devo tutelare i miei colleghi, che non raramente si pungono mentre si rincappuccia la siringa. Avere l'ago che si può coprire, per poi gettare tutto, è l'aspetto più importante. Questo protegge l'operatore". Un aspetto la cui importanza è evidentemente stata sottovalutata dallo stesso Arcuri, che avrebbe puntato tutto sulla necessità di evitare sprechi. Anche questa tesi, tuttavia, è stata smontata da Sileri. "Le luer, che si avvitano, permettono di evitare qualche spreco, come avviene quando magari la siringa si apre. Ma, francamente, è molto improbabile che accada. Quasi impossibile, a dire il vero". Parole non equivocabili, quelle pronunciate dal viceministro della Salute, il quale ha poi anche aggiunto che sarebbe stato meglio pensare alla sicurezza di medici ed infermieri. "Diventa una probabilità da non sottovalutare. Quindi raccomanderei fortemente di usare le siringhe che si incappucciano, mentre sono assolutamente inutili la tenuta e la performance".

Altrettanto esplicita, sempre a Quarta Repubblica e sempre per quanto riguarda la salute degli operatori, anche la microbiologa Maria Rita Gismondo. "Da virologa, la problematica mi sta molto a cuore. Oltre che a norma, le siringhe devono essere incappucciate. Quando si vaccinano molte persone il rischio di pungersi può essere elevato".

Ancora più paradossale, poi, il fatto che nè Pfizer, nè il comitato tecnico scientifico e neppure l'Istituto superiore di Sanità abbiano consigliato il sistema luer lock. Siringhe peraltro che, come riferito da numerosi produttori nostri connazionali, sono pressoché introvabili sul mercato, oltre che assai costose (un euro ciascuna). Ciò nonostante, Arcuri ha acquistato a mani basse grandi scorte di questa tipologia di dispositivi.

Germania e Francia, solo per citare alcuni Paesi che si sono mossi in modo diverso, hanno optato invece per la tipologia "tubercolina" (solo 8 centesimi l'una, trovate le differenze?).

Dopo gli oramai celebri banchi monoposto con rotelle e dopo lo scandalo mascherine, quindi, il commissario straordinario aggiunge un altra medaglia al (dis)valore da appuntare al proprio petto.

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