Cronache

Taranto, operai in piazza contro il sequestro dell'Ilva: contestati i sindacati

A una settimana dal sequestro dell'Ilva da parte della magistratura, sciopero contro la chiusura della più grande acciaieria italiana. Un centinaio di contestatori hanno interrotto il comizio

Taranto, operai in piazza contro il sequestro dell'Ilva: contestati i sindacati

A una settimana dal sequestro dell'Ilva di Taranto da parte dei pm per inquinamento ambientale, operai e sindacati tornano in piazza per uno sciopero di 24 ore. La città è stata percorsa da due cortei: uno partito dal ponte di pietra, nella Città vecchia, l’altro dall’Arsenale della Marina. Migliaia di lavoratori hanno sfilato al grido di "Il lavoro non si tocca" e "La fabbrica è nostra e non si tocca" per poi convergere nella gremita Piazza della Vittoria.

Alla manifestazione partecipano anche Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm Maurizio Landini, Franco Bentivogli e Rocco Palombella. I sindacati hanno precisato che "non è una manifestazione contro la magistratura, ma un invito alla città a sostenere la lotta dei lavoratori". Il leader della Cgil ha detto che "il problema dell’Ilva è il problema dell’assetto industriale del nostro Paese. Dobbiamo sapere che se non si trovassero soluzioni saremmo costretti a importare acciaio dall’estero". La Camusso ha aggiunto che "è essenziale che l’azienda cambi atteggiamento, perchè troppo spesso ha avuto quello di chi voleva fare tutto ciò che desiderava, senza attenzione ai problemi e anche all’innovazione tecnologica fondamentale per fare produzione di qualità". Dal palco, Angeletti ha ribadito: "Non accetteremo per nessuna ragione la chiusura dell’Ilva. Molto spesso parlano persone che non conoscono quello che dicono".

Poco dopo l'inizio del comizio di Landini, un centinaio di contestatori di Cobas e centri sociali hanno fatto irruzione nella piazza con un furgongino dal quale hanno lanciato fumogeni e uova, chiedendo la chiusura immediata dello stabilimento e costringendo alla sospensione della manifestazione. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno impedito che gli antagonisti raggiungessero il palco.

Intanto a Bari il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini - che ha messo a punto un piano di bonifica e riconversione dello stabilimento e che domani chiederà al Cdm un provvedimento legislativo - incontrerà il governatore della Puglia, Nichi Vendola, i rappresentanti degli enti locali, una delegazione di parlamentari ed il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante. Nel pomeriggio ci sarà un vertice tra ministro, sindacati e Confindustria. La Cgil chiederà al governo di essere "garante degli investimenti necessari a coniugare la produzione industriale con il diritto alla salute".

Contemporaneamente, circa 2mila persone si sono riversate in strada a Genova, dove ha sede uno stabilimento Ilva dipendente da quello di Taranto. Alla manifestazione sono presenti anche le Rsu di Fincantieri, e degli stabilimenti Ilva di Racconogi e Novi Ligure.

I manifestanti sono partiti dallo stabilimento di Cornigliano e, attraverso Sampierdarena, raggiungeranno il centro di Genova.

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