Cronache

"Vieni da me, come ti piace?" Gli sms hot a un 11enne

Il Tribunale di Lucca ha condannato un 25enne di Porcari per atti persecutori a sfondo sessuale nei confronti di un minore. L'uomo avrebbe perseguitato la giovane vittima con sms dal contenuto erotico esplicito

"Vieni da me, come ti piace?" Gli sms hot a un 11enne

"Ho casa libera... Vieni da me?". Sarebbe stato questo il contenuto di uno dei tanti sms che un 25enne toscano avrebbe inviato ad un bambino di 11 anni. Una condotta che il giudice del Tribunale di Lucca ha ritenuto passibile di condanna per atti persecutori e a sfondo sessuale su minore.

"Ci vediamo?". E ancora "Non dire a nessuno che noi due, ogni tanto, ci si vede. È il nostro segreto, mi raccomando...". Messaggi apparantemente innocui ma che, in realtà, nascondevano le più viscide e turpi intenzioni nei confronti di un ragazzino in tenera età. Così, un cittadino della provincia lucchese si sarebbe abbandonato ad una depravata attrazione erotica, prossima alla pedofilia, senza alcun freno inibitorio. Stando a quanto si apprende dal sito d'informazione online LuccainDiretta, i fatti sarebbero occorsi nell'aprile del 2015 ma, soltanto nella giornata di ieri, si sarebbe concluso il processo a carico del malintenzionato.

La vicenda si è consumata a Porcari, piccola cittadina in provincia di Lucca. L'incontro tra la vittima e il suo carnefice sarebbe avvenuto in maniera del tutto casuale poiché vivevano in appartamenti confinanti. Il 25enne, millantando delle scuse credibili e affabulatorie, era riuscito ad ottenere il numero di cellulare del bambino. Da quel momento avrebbe cominciato ad inviargli sms a sfondo sessuale, talvolta anche molto espliciti, sulla scia di una bramosia abietta e volgare. Più volte, infatti, gli domandava in che modo avrebbe voluto essere torturato e se poteva raggiungerlo presso la sua abitazione per poter "stare insieme". Il ragazzino avrebbe opposto resistenza, certo che le attenzioni dello sconosciuto fossero tutt'altro che smaliziate e affettuose. Per innocente pudicizia, l'undicenne ha mantenuto stretto riserbo sulla vicenda, finchè un vicino di casa non avrebbe messo la pulce all'orecchio dei suoi genitori. Costretto dalle circostanze, il bambino non avrebbe potuto far altro che confessare le molestie subite ai familiari. Da lì, sarebbe scattata la denuncia ai Carabinieri di Capannori e le conseguenti indagini coordinate dal sostituto procuratore Sara Paolino.

Ad inchiodare l'uomo sarebbero state proprio gli sms e le chat celate artatamente all'interno del suo cellulare. Ma non è tutto. Da ulteriori attività investigative, è emerso che il 25enne non fosse nuovo a questo genere di avances sessuali nei confronti di minorenni. Qualche anno prima, nel corso di una vacanza in Egitto, avrebbe palpeggiato e stalkerato, con le stesse modalità, un adolescente di 14 anni.

Alla luce dei dati raccolti, il giudice del ribunale di Lucca, Simone Silvestri, ha condannato l'indagato a due anni di carcere con l'accusa di atti persecutori a sfondo sessuale nei confronti di un minore. Inoltre, è stata fissata una provvisionale a titolo risarcitorio per danni morali ammontante a 10.

000 euro.

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