Cronache

Trovati 1,7 milioni di euro in fondi neri: Corona rischia di tornare in carcere

Scoperti i fondi neri accumulati ai margini della attività che Corona è tornato a svolgere tra riviste di gossip e scoop fotografici. Ora rischia di tornare in galera

Trovati 1,7 milioni di euro in fondi neri: Corona rischia di tornare in carcere

Lo hanno visto due giorni fa, seduto su una sedia all'ultimo piano del tribunale, praticamente in lacrime. Fabrizio Corona, il "re dei paparazzi", in quel momento vedeva l'abisso davanti a sé. Per il semplice motivo che il giudice Giovanna Di Rosa, presidente del tribunale di sorveglianza, aveva appena firmato il provvedimento che lo rispediva a scontare in carcere la lunga pena che gli è stata inflitta per i ricatti alla Juve, le bancarotte, le corruzioni. Motivo della decisione del giudice, una nuova scoperta della Procura della Repubblica: un milione e settecentomila euro di fondi neri, accumulati da Corona ai margini della attività che è tornato a svolgere tra riviste di gossip e scoop fotografici. Una somma che è stata sequestrata dalla sezione misure di prevenzione del tribunale milanese, su richiesta della direzione distrettuale antimafia. E che ha reso inevitabile la riapertura del "caso Corona" davanti al tribunale di sorveglianza.

Quello di Corona è uno scivolone che rischia di interrompere bruscamente il percorso di reinserimento che era stato autorizzato a svolgere fuori dal carcere come ex tossicodipendente: un reinserimento dorato, fatto di serate in discoteca e weekend sui panfili con fanciulle in topless. Le foto di Corona nella sua nuova vita, così simile alla vecchia, avevano fatto storcere il naso a molti, dentro e fuori dal tribunale. Non a tutti i detenuti, si era detto, viene concesso un recupero così confortevole. Ma appena pochi giorni fa il giudice milanese Ambrogio Moccia aveva confermato la possibilità per Corona di accedere ai benefici, nonostante i dubbi espressi in proposito dalla Cassazione. "Hanno capito che sono un uomo diverso", aveva detto Corona.

Invece adesso la scoperta del malloppo di provenienza inspiegabile riapre il caso. L'altra mattina il giudice Di Rosa non può fare altro che disporre la revoca dei benefici. Corona però si precipita in tribunale insieme al suo avvocato Ivano Chiesa, e ottiene un congelamento del provvedimento.

Il giudice lo lascia a piede libero, in attesa che il tribunale si pronunci sul suo caso, il prossimo 21 gennaio. Ma la sua eterna incapacità di rispettare le regole potrebbe avere giocato a Corona uno scherzo dalle conseguenze irreparabili.

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