Cronache

Covid, l'annuncio: "Le prime dosi di vaccino in Italia a novembre"

Le prime dosi di vaccino, circa 2/3 milioni, dovrebbero essere disponibili per l'Italia entro novembre se ''i test daranno esito positivo''

Covid, l'annuncio: "Le prime dosi di vaccino in Italia a novembre"

''I primi 2-3 milioni di dosi del vaccino anti-Covid Oxford-Irbm-Astrazeneca dovrebbero arrivare all'Italia entro la fine di novembre". Ad annunciarlo è Piero di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, che ha collaborato con lo Jenner Institute della Oxord Universiìty alla messa a punto del prototipo.

Vaccino pronto per novembre

Sembra, quindi, che ci siano buon notizie per il nostro Paese. L'arrivo delle dosi di vaccino - ha spiegato di Lorenzo - dipenderà dalla sperimentazione in corso se "procederà positivamente, dopo la sospensione temporanea a causa di una reazione sospetta su un volontario poi dimostratasi non legata al candidato vaccino". Dunque, salvo imprevisti ''se non si verificheranno criticità e la sperimentazione proseguirà come previsto, dunque, sarà rispettata - ha aggiunto - la tempistica già annunciata dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza''. E ha poi concluso: ''Le dosi verranno consegnate al governo italiano'' che, molto probabilmente, le somministrerà per primi alle persone delle categorie a rischio, operatori sanitari a vario titolo e personale delle Rsa.

La ripresa dei test

La sperimentazione era stata sospesa lo scorso 9 settembre quando uno dei 50mila volontari che si sono sottoposti ai test aveva sviluppato un grave effetto collaterale, nello specifico, un'infiammazione spinale. Un comitato tecnico di esperti ha però appurato che non vi sarebbe alcun collegamento tra l'infiammazione e l'inoculazione del vaccino. Accertata l'entità della patologia svillupata dal paziente, il Medicines Health Regulatory Authority, un ente regolatorio britannico, ha dato il via libera alla ripresa della sperimentazione. Una notizia rincuorante per l'Italia che ha puntato con decisione su questo farmaco nel tentativo di assicurarsi le prime dosi entro la fine dell'anno. Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca, aveva già chiarito come, malgrado la battuta d'arresto registrata nella terza fase dei test, che il vaccino avrebbe comunque potuto essere disponibile "tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021" precisando altresì che ''intoppi'' del genere sono del tutto normali durante le sperimentazioni cliniche.

''Vaccino prima al personale sanitario''

Lo ha ribadito ancora una volta il Ministro della Salute Roberto Speranza che, quando saranno disponibili le prime dosi del vaccino, avranno la precedenza categorie a rischio e personale sanitario. ''Quando lo avremo, sarà in piccole quantità all'inizio e per un bel pò di mesi. - ha spiegato nel corso di un intervento al programma televisivo Porta a Porta - Dovremo decidere a chi darlo, l'orientamento del governo italiano è di partire dal personale sanitario''. E ha poi aggiunto: "Nello studio di sieroprevalenza si segnala che la quantità nel personale sanitario è del 5%, tra tutti gli anni cittadini è del 2.5% Poi le persone più anziane con più patologie, proveremo a coprire l'area delle RSA".

Quanto all'obbligo di vaccinazione, invece, il ministro preferisce non sbilanciarsi: "La discussione sull'obbligo del vaccino è prematura'', ha concluso.

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