Cronache

"È la prima volta che si comporta così". Quel timore sul vaiolo delle scimmie

I casi a Roma sul vaiolo delle scimmie potrebbero arrivare a tre: in attesa del risultato delle analisi, ecco il timore degli esperti. "Prima volta che non ci sono legami con l'Africa"

"È la prima volta che si comporta così". Quel timore sul vaiolo delle scimmie

Dal primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia siamo passati a tre soltanto a Roma: dopo il giovane che mercoledì notte si è subito recato al pronto soccorso dell'Umberto I e poi ricoverato allo Spallanzani, altri due pazienti rischiano di aver contratto la stessa malattia. Saranno decisivi i risultati delle analisi nelle prossime ore. La situazione richiede la massima attenzione tant'é che alle 12.30 si terrà una conferenza stampa all'Istituto di malattie infettive romano ul primo caso italiano di vaiolo delle scimmie: i medici faranno il punto e daranno nuove info sui due casi che aspettano conferma.

"È la prima volta che fa così"

Come abbiamo visto sul Giornale.it, qualche giorno fa l'allarme era scattato dal Regno Unito dove erano stati accertati ben sette casi, di qui quattro nella comunità gay, tutti tra persone che non avevano avuto legami con l'Africa a parte un viaggiatore rientrato dalla Nigeria ma che non ha mai avuto collegamenti diretti o indiretti con tutti gli altri. Ecco perché le autorità britanniche hanno subito parlato di un possibile sviluppo autoctono della malattia. Il caso di Roma e gli altri due sospetti, invece, riguardano tutti dei rientri da viaggi fatti in Spagna. Il Centro Europeo per le malattie (Ecdc) ha fatto sapere che ha caratteristiche nuove rispetto a quanto conosciuto finora. "È la prima volta che troviamo catene di trasmissione senza legami con l'Africa centrale od orientale", dicono gli esperti. "Questi sono anche i primi casi al mondo - prosegue l'Ecdc - osservati nella categoria di uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini".

Cosa è successo a Roma

È chiaro che la protesta della comunità gay è stata alta. "Chiediamo al ministero di intervenire per evitare che come negli anni 80 si crei uno stigma contro le persone gay", ha dichiarato a Repubblica il portavoce Fabrizio Marrazzo. Intanto, il paziente romano attualmente ricoverato ha avvertito la sintomatologia classica della malattia con pustole grandi e rotonde che, dal viso, si sono poi diffuse ad altre parti del corpo. Anche se non è stata ancora accertata, i sintomi degli altri due sono ritenuti "inconfondibili". La buona notizia è che tutti e tre stanno bene e non hanno bisogno di terapie particolari anche perché, nel caso specifico, esistono soltanto alcuni farmaci sperimentali. "Il contagio può avvenire attraverso le goccioline di saliva e i contatti con le lesioni o i liquidi biologici infetti" spiegano dallo Spallanzani. "Al momento i tre casi osservati e gli altri casi verificatisi negli altri paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità".

Genoma verrà sequenziato

Per capire cosa stia succedendo e le novità rispetto al vaiolo fin qui conosciuto e osservato, il genoma del virus sarà sequenziato per intero così da capire se il virus ha fatto un salto di specie imparando ad adattarsi all'uomo e diffondendosi anche senza il contatto diretto con le scimmie. Per adesso la situazione rimane ampiamente sottocontrollo, in Italia così come in Europa, ma è chiaro che se dovesse diffondersi si ricorrerebbe a una vaccinazione per giovani e pazienti a rischio.

La Spagna è già in prima linea pronta ad acquistare il vaccino contro questo tipo di vaiolo.

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