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D'Addario, Ghedini: "Registrazioni inverosimili" Senato: no alla mozione del Pd sulla vita privata

L'Espresso mette on line i presunti nastri registrati dalla escort. Il legale del premier prepara un'azione legale. E la conferenza capigruppo vota contro la discussione del documento di Zanda sul premier

D'Addario, Ghedini: "Registrazioni inverosimili" 
Senato: no alla mozione del Pd sulla vita privata

Milano - Quegli audio sono fasulli. E in ogni caso non si possono pubblicare perché nelle mani della magistratura barese. Niccolò Ghedini risponde su tutta la linea ai siti di Espresso e Repubblica che pubblicano le presunte registrazioni di Patrizia D'Addario, la escort barese, che dice aver partecipato ad alcune feste a Palazzo Grazioli. Quello pubblicato è "materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione". Quindi annuncia che "saranno esperite tutte le azioni legali del caso" nei confronti di "chiunque ritenesse di riprendere tale materiale". "Come risulta dagli atti, la D’Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite alla procura della Repubblica di Bari, e sono tuttora in possesso di tale procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione".

Attacco Ghedini, "consulente giuridico e avvocato del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi", commenta così in una nota le tracce audio pubblicate oggi. "La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni - prosegue il deputato Pdl - erano già state contestate. Alla luce della lettura di quelle pubblicate sul sito di Repubblica, e l’autorità giudiziaria competente si auspica verifichi come i giornalisti ne siano entrati in possesso, non si può che ritenere trattarsi di materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione. Comunque la pubblicazione integra di per sé un illecito che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale - conclude - saranno esperite tutte le azioni legali del caso".

Mozione del Pd Davanti ai nastri pubblicati il Pd abbandona definitivamente la ritrosia a parlare delle vicende private del premier e chiede chiarezza "dopo che sono state smentite le sue pietose bugie". E la prima occasione per affrontare i comportamenti del presidente del Consiglio è stata stamattina durante la conferenza dei capigruppo al Senato, dove i democratici sono tornati alla carica con la richiesta di discutere in Aula una mozione sulla "credibilità di chi governa e sulla necessaria prudenza nelle frequentazioni". La mozione è stata presentata la settimana scorsa a Palazzo Madama dal vicepresidente del Pd Luigi Zanda e firmata da numerosi senatori, tra i quali il capogruppo Anna Finocchiaro. Un testo che parte dall’apprezzamento dell’esito del G8 ma poi chiede coerenza di "comportamenti tra la vita pubblica e privata di chi governa, verità e trasparenza" nella spiegazione dei propri comportamenti e "prudenza nelle frequentazioni per evitare rischi alla sicurezza nazionale".

No di Palazzo Madama Il Senato non discuterà la mozione del Pd. La conferenza dei capigruppo di palazzo Madama ha votato a maggioranza (contro Pd, Idv e Udc) un calendario dei lavori d’aula che non prevede questo punto. L’Aula del Senato ha approvato la decisione della Conferenza dei capigruppo di non accogliere le mozioni del Pd sul G8, dove si affronta il tema dei comportamenti privati del presidente del Consiglio.

Nel pomeriggio l’Assemblea ha, poi, votato contro la richiesta del vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda di cambiare la decisione presa dai capigruppo.

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